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25/09/07

Salute, corpo, sessualità, consultori. OCCORRE IL NOSTRO BENE-STARE. Per mettere in comune pratiche e percorsi. 5 maggio 2007

Verbale:
Apertura di Alida Novelli (vedi documenti in cartellina)

Marina Mariani
Milano, Osservatorio salute donna

In apertura citazione di alcuni passi della legge Regionale 23/99 “Le politiche regionali per la famiglia”
(La regione riconosce come soggetto sociale politicamente rilevante la famiglia /art. 29, art. 30 della Costituzione Italiana )

tra i punti citati il punto i) sviluppare tra le finalità dei consultori pubblici e quelli privati riconosciuti: Istituzione del servizio per l’educazione sessuale, per la procreazione libera e consapevole, per assistenza alla maternità, all’infanzia e alla famiglia, la valorizzazione sociale e personale della maternità e della paternità, la tutela dei minori e della donna, l’unità e la stabilità familiare finalizzati comunque al benessere dei suoi componenti e la solidarietà sociale.

La vicenda dei Consultori attraversa il presente del nostro Paese a partire da quel che abbiamo di più proprio e allo stesso tempo pubblico: IL CORPO .

Il corpo come identità culturale, attraverso la questione di genere, e come entità giuridico/etica a partire dalla legge 405 per arrivare alla legge. Legge come gabbia, oppure?
Ancora una volta il Corpo, e in particolare il corpo femminile, si trova ad essere cerniera suturante la contraddizione tra universalità (famiglia, società) e la differenza che sottostà alla conclamata neutralità della persona.

….. Le donne sono incinte, gli uomini no; le donne e le bambine sono violentate i maschi molto raramente; il corpo delle donne e delle ragazzine è asservito alla prostituzione e alla pornografia involontarie….
Per uscire dalla rappresentazione e dominazione del Corpo che oscilla tra neutralità della scienza e pornografia.

Per riformulare laicamente che cosa comporta oggi affermare che il Corpo si struttura nel suo genere non solo biologicamente ma all’interno di una identità culturale e sociale che veda l’affermazione di corpi e menti sessuati.

Ci sembra fondamentale confrontarci e interrogarci sui i cambiamenti intervenuti nel rapporto delle persone con la medicina.

Che luogo sono diventati i consultori per chi li frequenta e per chi vi opera? Quale consapevolezza contribuiscono a costruire in termini di consapevolezza del proprio corpo, di sé, in termini di qualità della vita, di promozione della salute, di modello relazionale tra uomo, donna; A partire da quale identità etnica e culturale??


Mirella Caffaratti
Torino, Coordinamento per l'autodeterminazione delle donne

nato nel 2001 dopo dichiarazioni Buttiglione
necessità difendere conquiste ottenute (194 e consultori)
 autodeterminazione: tutta ns azione gira intorno a qto concetto, generalmente non compreso.
 Salute. IV comm consigliare comune torino. Abbiamo ottenuto l'Osservatorio salute donna inserito in Comune, che ne ha deliberato la nascita. Organismo permanente. Difficoltà fondi. Con Cirsde ricerca su consultori a To, per sapere come funzionano: funzionano! Carenze: non sono in rete. Funzionano soprattutto su buona volontà delle operatrici.
 Oggi: collaborazione con servizio epidemiologia > “Verso un profilo di salute”: manca ottica di genere: i determinanti non rispettavano specificità femminile >> lavoro per reintegrare. Stiamo spiegando agli epidemiologi i nostri “fondamenti”.
 Manifestazioni (Uds)
 Lavoro con Regione sul piano socio-sanitario, che non aveva assunto ottica di genere.
 Rilancio cons pubblici
 violenza di genere elemento centrale per azione
3 cardini nostre azioni:
 autodeterminazione – pratica e trasmissione
 laicità
 ottica di genere che spesso va creata ex novo in qto ambito

Fulvia Colombini
Milano, Cgil, responsbile salute

 d'accordo con parole d'ordine
 cons milanesi: 19 pubblici 14 privati accreditati, di cui metà matrice laica [ndr: i consultori laici sono 5 e solo 1 è parzialmente accreditato, gli altri no. Altre fonti indicano a 19 i cons privati accreditati]
 in aumento le prestazioni nei cons pubblici negli ultimi 2 anni
 utenza: percentuale d straniere sempre più elevata. In alcuni casi supera percentuale donne italiane, che spesso si rivolgono al gin privato
 ivg: 7300 all'anno circa. 1000 da mobilità attiva (vengono apposta a Mi) Certificati: la metà (3500 ca) realizzati da cons pubb., il restante da altri canali (gin privato, cons laici – cons cattolici non fanno questo servizio), medici ecc)- Metà in età tra 20 e 30 anni, il 20% tra 20 e 29
 tutto sommato i cons sono presenza importante per salute femminile. Dobbiamo tenere conto di bisogni diversi per presenza donne straniere: mediatrici culturali > necessaria presenza continuativa.
 Investire in informazione. Analisi sui dati dell'Osservatorio [ndr: ?] di Milano. 42% IVG sono di donne straniere sul 26% dato nazionale. [ndr: chi deve informare? Comune Provincia o Regione? Di chi sono le responsabilità]
 Come stanno le donne a Milano: in aumento tumore cavo orale, polmone, cavo ovaio (tra le cause: assenza di gravidanza o tardiva) – precarietà > stress.
 Centro donna Camera del lavoro e entro le categorie: su questo fare rete, in particolare su violenza / molestie su lavoro

Fiorella Capuzzo
Terza commissione sanità Regione Lombardia
 tavolo terrioriale. Disponibilità del Comune a realizzare un luogo specifico di discussione elaborazione.

Nicoletta Pirotta
Prc Milano Lombardia (resp salute in gruppo consiliare) e segreteria regionale Prc
 rapporto con proprio corpo: la prima questione quando ci si occupa di sanità
 nesso rapporto con il corpo / quali sono i servizi che cercano di tenere unite queste dimensioni?
 Mantenere pubblici i servizi: su qto punto dobbiamo ragionare xchè modelli sanitari hanno devastato sanità. Orientati piuttosto a fare affari sulla salute. Sparita la prevenzione: il modello è invece produrre malattia, sui quali fare affari.
 Leggi a livello naz adottati in modo peggiorativo in regione: aziendalizzazione.
 Oggi si paga sul tipo di prestazione fatte >> più costose sono, più c'è guadagno.
 Negli ultimi anni aumentate del 400% le quadraltectomie: un intervento per togliere tumore [a volte non c'è]. Perchè tale aumento? La Regione dovrebbe chiederselo.
Il rischio è che l'aumento sia legato al business piuttosto che alla prevenzione.
 In Regione Lomb: non esiste più distinzione sogg pubb / priv, ma ogni sogg che svolge attività pubb è considerato pubb e come tale finanziato. Cosa intendiamo noi per pubblico?? Dobbiamo chiarircelo.
 Numero consultori pubblici: in Lombardia dimezzati negli ultimi ? Anni.
Numero privati accreditati: cresciuti > regolamento prevede che possano non applicare la 194, può essendo finanziati. Qui si potrebbe iniziare a lavorare.
 In Reg Lomb le Asl sono PAC (Programmazione acquisto e controllo). Cioè contenitori vuoti. Tutti i servizi delle Asl ospedalizzati (quando resistono è per volontà di operatrici).
 Bisogno di studio approfondimento e produzione di materiale: si discuta di sistemi sanitari con ottica di genere. Nello stesso tempo: necessaria azione e visibilità. Metterci in rete per azioni concrete: in Lomb esistono persone non contente di questo modello di sanità e agiscono per cambiarlo.

Eleonora Voltolina
Milano, Ass Enzo Tortora.
Indagine su applicazione 194. Com'è nata?
 sperimentazione a Torino
 indagine su ospedali milanesi per verificare disponibilità
 dati su applicazione 194 sconfortanti > in Lombardia problema obiezione coscienza. 80% obiettori. (quali sono i numeri precisi?)
 Obiezione: oggi fa comodo anche ai medici stessi. Proposte: se un medico decide di NON fare ob cosc sia esentata dal fare altre mansioni faticose, come le guardie notturne, servizio in giorni festivi.
 NB obiezione anche su pillola del giorno dopo (grave perché contraccettivo e non abortivo)
 Medici: paura di non essere confermati dai primari. Tra i/le specializzand* ci si avvicina al 100% delle obiezioni di coscienza.
 RU486 – costa meno della IVG tradizionale, (in questo caso la Regione preferisce spendere di più). Anche se non è disponibile, almeno informare. Riceviamo diverse telefonate di donne che chiedono dove poter adottare questo metodo. Proposta: chiedere ai consultori di dare informazioni.
 Come Radicali vorremmo avviare un'indagine sui consultori. Che fanno i privati?

Ardemia Oriani
Consigliera regionale Lombardia (Ds)
 Torino: governata da centro-sinistra. Non è indifferente
 nelle pieghe della legislazione regionale attacchi a libertà femminile
 IVG aumento esponenziale per donne straniere (vedi tabella). >> occorre tenere conto che qte donne hanno approccio complesso a servizio pubblico / gravidanza / ivg
 Cons privati: (vedi tabella) non sono aumentati [ma è aumentata esponenzialmente la proporzione sul totale dei consultori].
 Possono essere accreditati consultori per specifiche tipologie di intervento, es la formazione e l'informazione.
 Mozione presentata (da chi?) al Cons reg per aumentare cons pubb. I pubblici reggono dove è forte l'iniziativa delle donne (Milano), fuori chiudono, come a Brescia. Qui si sono consorziati i Comuni. Evoluzione che dipende da pressione sul territorio.
 Cita dati obiezione coscienza da tabella. Rapporto medici / primari > dove il primario non è obiettore, i medici non lo sono. Stiamo preparando mozione (?)
 Aborto farmacologico. Sperimentazione al Buzzi, che noi abbiamo sostenuto. Bloccata.
Disponibilità dei medici ad adottare aborto farmacologico, manca la normativa (?).
 Punti nascita negli ospedali. Situazione diversificata. Epidurale come possibilità della donna: votazione unanime del cons reg. Qualche giorno dopo la giunta ha modificato intervento, promuovendo un DGR per in modo da spostare l'asse sul parto cesareo.

Elena Del Grosso
Bologna, Rete donne Bologna e Osservatorio su salute donna.
E' il secondo. Il primo Osservatorio nato circa dieci anni fa. Questo nasce invece sul fallimento del referendum sulla legge 40.
 necessario riprendere riflessione sul corpo. Distanza tra quello che avevamo elaborato noi e percezione corrente, soprattutto donne giovani.
 Fatti seminari all'università: scarsa partecipazione giovani donne.
 >> cominciare da capo e mettere i consultori al centro delle nostre riflessioni.
 Coordinamento per l'autodeterminazione si era fondato in seguito a tentativo di inserire il SAV (Sostegno alla vita) in consultorio di zona Predosa (con sindaco di sinistra). Campagna: siamo riuscite a bloccare (2001).
 2005 consiglio delle elette fa un convegno su come ripensare i consultori. [Mentre TO sta lavorando insieme alle istituzioni, noi lavoriamo in rapporto dentro/fuori (le ist ci seguono)]. Sviscerati tutti i problemi dei consultori. Ne è nato un nuovo osservatorio.
 Chiusura del centro menopausa, xché sono mancati i finanziamenti privati. Le donne che vi andavano sono confluite nel nostro Oss. >> differenze generazionali e diversità di interessi molto forti. Questo crea problemi.
 Le cose dette prima sono valide anche per Bologna, anche se la situazione può essere leggermente migliore. Anche qui convenzioni con privati che possono agire dall'esterno.
 Come coinvolgere le persone all'Osservatorio? Credo bisogna attivare meccanismi partecipazione, consapevolezza, autoriflessione, per andare al confronto con le istituzioni avendo una propria elaborazione. Dobbiamo opporre agli organi istituzionali un altro organo nel quale ci riconosciamo.
Cita esperienza Agenda politica delle donne. Proposta: ripetere stessa esperienza su salute. Fare domande a ragazze, per farci raccontare quale servizio si aspettano, che immagini del proprio corpo, quale rapporto con proprio corpo. [quali risposte avete avuto?].
 Che tipo di consultorio e quale concetto di salute? Importante rispondere a questa domanda. L'ottica di genere in lettura statistiche non sufficiente, a volte rischiosa. Attenzione: rischio che la differenza sia utilizzata in funzione della discriminazione e gerarchia della differenza (come accaduto di sentire in convegno sul cervello). Ci dobbiamo preparare a come gestire la sanità. Non pensare solo al corpo riproduttivo.

Maddalena Gasparini
Milano
 voglio riprendere il primo nodo affrontato da Alida: Salute come piena disponibilità di sé e progetto di vita che si invera nel corpo. A differenza degli anni settanta, gli strumenti per piena autodeterminazione necessita di almeno parziale subordinazione a medici e sanità.
 Anni settanta: noi disponiamo di noi stesse anche se siamo incinte e vogliamo interrompere la gravidanza, nella maniera più decorosa possibile.
 Oggi le vicende sono molto diverse: effetti biotecnologie sui corpi nel complesso. Interrogativi x cui necessario intrloquire con scienza. Controllo su corpo femminile modello per controllo su tutti i corpi. Welby: disporre del proprio corpo non è concesso. Incidenza della tecnologia e intervento medico per autodeterminarsi >> necessità negoziazione ad altro livello che non è il politico.
 Es sperimentazione al Buzzi (metotrexate). Ignoranza scientifica anche nostra ha permesso a Formigoni di dire: è buonsenso usare per ivg un farmaco adottato in altri scopi? Attenzione a non mettere ideologia davanti a conoscenza. Prima conoscere per costruire libertà di scelta. La Ru486 non è una passeggiata, ma non mi obbliga ad andare in ospedale. La pma non è un apasseggiata, ma voglio essere libera di farla.
 Proposta: che anche nel movimento delle donne - non ci manca nessuna competenza – che un piccolo gruppo che ha familiarità con la scienza metta insieme documentazione per avere capacità intervento immediato e pronto con pienezza di informazione.
 Recuperare dagli anni settanta capacità trasgressiva. Come si faceva l'aborto con aspirazione, adesso costruire noi un punto di servizio (essendo pronte a parare il colpo). Aprire delle sede per contraccezione di emergenza (autorganizzazione). Poi le istituzioni sono costrette a correrti dietro.

Giovanna Andreoni
Sesto San Giovanni (MI) Associazione Da donna a donna

Nate da un gruppo di utenti del consultorio. Agli ostacoli a nostre riunioni abbiamo risposto fondando un'associazione. Partecipano gruppi diversi.

 abbiamo due consultori, periferico e centrale. Si è aggiunto il decanale, di matrice cattolica, all'inizio volontario e poi anche accreditato.
 Abbiamo sempre presidiato i consultori e i servizi esistenti. Con il rinnovamento delle Asl non è più possibile. Asl 3 di Monza raccoglie realtà territoriali diversissime.
 Attacco ai consultori di Storace, assemblea Uds > ripresa azione su consultori.
 Servizio che offrono non di qualità, difficile dire alle donne di andarci.
 Collaborazione con Comitato pari opportunità di Sesto per realizzare ricerca. Valutazioni: orari apertura consultori pubblici scomoda, chiude alle 16, mentre il decanale apre fino alle 19, offre prestazioni ginecologiche e psicologiche. Anche in formazione si stanno organizzando molto bene.
 Criticità: il periferico di fatto è diventato un ambulatorio. Manca accessibilità del servizio. Mancanza di luogo accoglienza. In generale manca totalmente la prevenzione. Non sanno neanche indirizzarti ai servizi (manca raccordo consultorio / ospedale, che prima c'era).
 Convegno a settembre con proposta di questionario.
 385 donne dai 15 ai 75 anni. Età media di 41,7 anni. 62% si è recata in un cons pubb almeno 1 volta. Scarsa conoscenza servizio per chi non ci è mai andata, oltre a orari scomodi e scarsa accessibilità, non poter avere lo stesso medico di riferimento, mancanza di luoghi confortevoli. Ginecologia e pap test le motivazioni principali. Solo il 40% continua ad usare il consultorio in fascia età 40-60.
 Chi continua ad usare il consultorio è per costi accessibili e perché ci è affezionata “nonostante tutto”.
 Quali servizi vuoi? Pap test, sportello aiuto violenze.
 Cosa faremo di questa ricerca: Com pari opp, che decadrà, è risolvere tutto con una conferenza stampa. Noi intendiamo fare azioni e cercare risolvere problemi. Loro vogliono fare in modo che la gente non ci vada così da poterli chiudere.
 Proposta: agire insieme e fare qualcosa.

Erminia Emprin
Perugia, coordinamento “Ove la donna lo consenta” e senatrice Prc
 coordinamento nato su onda Usciamo dal silenzio.
 “Ove la donna lo consenta” Rif alla legge 194: art. 13 previsione che anche alle donne con infermità mentale è riconosciuta la possibilità di decidere.
 Non abbiamo ancora trovato esatto rapporto con istituzioni. Stiamo cercando equilibrio.
 Nb: noi siamo qui anche grazie a quel movimento nato intorno alla mobilitazione per la campagna referendaria, che è stato un momento di riattivazione politica (non vediamo solo le sconfitte).
 Allargare la rete che oggi si trova qui. Non disperdere questa ricchezza.
 Rapporto donne/legge. In fase emancipatoria la legge 194 ha costituito occasione di sfondamento. In generale non è così. Continuo a sentirmi eteronormata xchè non si è modificato rapporto d/u vs cittadinanza: si procede ancora per inclusione. Riconduzione nelle persone nell'ambito della famiglia. Indagine conoscitiva Camera su condizione famiglia in Italia, che di fatto include solo famiglie tradizionali. Concezione che riassorbe intero stato sociale nelle politiche familiari (lo abbiamo contestato). Credo che prob si riproporrà in consultori (cons afferiscono a ministra Bindi).
 >> dobbiamo ripensare la funzione consultoriale. Utilizzare i questionari portandolo più in là: dalla raccolta dati passare alle inchieste, non separando il soggetto che inchiesta da quello inchiestato. In autonomia dalle istituzioni.
 Frantumazione dei corpi e delle soggettività. L'inchiesta può consertirci di attivarci.
 In Umbria realtà cons strenuamente difesa dalle operatrici. Ma siamo assediate, anche se il centrosinistra governa.
 1995 ultima riflessione sui consultori: convegno che ripercorreva fasi storiche. (Il metodo karmann non ce lo hanno regalato, ma ce lo siamo preso, imponendolo al servizio pubblico. Sono occorse lotte organizzate, vedi gli 8 giorni di occupazione del S. Anna).
 Necessario tenere insieme il momento dell'autogestione con la riflessione critica e teorica
 Su aborto medico. Normativa italiana va modificata [?]. Non aspettare che l'impresa chieda l'autorizzazione del farmaco. La prescrizione di un farmaco per finalità diversa è possibile solo in quadro sperimentazione autorizzata. E la nostra iniziativa? Prestazioni transfrontaliere sanitarie... analoghi processi in paesi europei con offensiva che privilegia visione della sanità come mercato (farmacologizzazione della vita quotidiana, norme che rendano possibile circolazione farmaci, in modo slegato da soggetti, che viceversa non hanno neppure il potere di chiedere introduzione di un farmaco già adottato in altri paesi)
 Conferenza sulla famiglia a maggio [ndr organizzarci per essere presenti dentro/a latere?]

Paola Menichetti
Prc Lazio segreteria regionale

 foto dell'esistente a livello nazionale: indagine conoscitiva sulla condizione delle famiglie in Italia (Camera). Due dati emergenti: invecchiamento e contrazione, cioè: in 15 anni un milione in meno di coppie con figli. Natalità aumenta grazie ad immigrate. Le nuove realtà familiari: 5 milioni di nuove famiglie (single, non sposate, genitori soli). Aumentano nato da famiglie non tradizionali (13%). Il documento votato a maggioranza chiede l'estensione dei diritti relativi alla maternità anche alle donne non tutelate da contratti di lavoro. Donna tutelata in quanto madre.
 Indagine sottolinea aumento delle interruzioni di gravidanza per incidenza donne straniere, e richiede incentivi ai consultori.
 Proposta: difesa/rilancio consultori non deve fondarsi solo sulla difesa della 194, ma su funzione di aggregazione (da cui la possibilità di porsi come centro antiviolenza). Mancata trasmissione di passione politica che sta alla base delle esperienze degli anni settanta con i consultori autogestiti.
 Violenza è anche negazione del benessere psicofisico. Si esplica come fatto fisico, ma la parte psicologica è molto più diffusa di quanto emerge. Il consultorio non deve essere pensato esclusivamente nella funzione assistenziale.
 Situazione del Lazio: 156 cons tutti pubblici. 51 a Roma. Nessun privato accreditato. Attuazione 194: Il Lazio 78% ob cosc. In Asl Frosinone le donne devono migrare, i medici sono costretti a non fare ivg perché hanno destinato alle ivg una sala dedicata alle urgenze. Abbiamo fatto interrogazione, ci è stato risposto che si sarebbe ricorso a consulenze esterne.
 1994 Consulta cittadina permanente sui cons istituita dal Comune (manda documentazione)
 Giace proposta di deliberazione consiliare in Regione per disciplinare la consulta regionale sui consultori, realizzata nel 1996 su richiesta Prc. Inserito un articolo per procedere in Asl Roma D a realizzazione Casa per la salute della donna e del bambino. Stenta a partire (4 milioni di euro). Prevista riqualificazione ex struttura. Comprende diverse aree tra cui sportello antiviolenza.
 Proposta: mettere in rete le esperienze di tutte. Avviare un'inchiesta. Confrontare funzionamento consultori in due regioni centrosinistra e centrodestra (es Piemonte e Lazio [o/e Lombardia?]). Continuare ad incontrarci.

Valentina Donvito
Torino, Coordinamento autodeterminazione donne, medica al Sant'Anna.

Proposta di agire su questi nodi, eventualmente formando gruppi:
 consultori. (Realtà piemontese è diversa. Siamo messe bene: livello istituzionale che sta lavorando sul rilancio dei consultori a partire dalle nostre proposte). Fare un elenco di punti qualificanti (richieste):
 operatrici. Le nuove leve sono precarie e non hanno né formazione storica né possibilità di formarsi. >> contratti a tempo indeterminato
 ginecologi: chiedere che chi lavora nei consultori non sia obiettore di coscienza. (segnalo che nel nostro ospedale 50% non obiettori fanno meno turni di pronto soccorso: è una prassi non scritta che dipende dai rapporti di forza).
 presenza mediatrici culturali
 Un gruppo potrebbe lavorare su anticoncezionali per vedere come si può andare avanti:
 prescrizione in codice verde e non bianco (non urgente) in pronto soccorso per pillola del giorno dopo. In mancanza chiarezza norme, non è l'interesse delle donne a prevalere. Il nostro pronto soccorso ha fatto immediatamente delibera perché sia codice verde. Non siamo ancora riuscite a fare delibera regionale.
 Anticoncezionali ormonali: portarli in fasci A (pochi sono in fascia A, la maggioranza in fascia B), convenzioni con aziende farmaceutiche.
 Diaframmi. Crema spermicida introvabile (gruppo ostetriche per preparazione galenica).
 Aborto medico. In cartellina petizione per libertà di scelta da recapitare a ministra Turco.
E' stata fatta domanda per l'immissione in commercio da parte della ditta (notizia non sicura). Se ministero salute fa sua la possibilità di scegliere e prende iniziativa, questo facilita l'iniziativa. Senza aspettare esiti sximentazione S. Anna che aveva unico scopo.

Barbara Domenichini

Assemblea Usciamo dal silenzio, Ravenna.

Donne singole e facenti parte di altri gruppi dopo manifestazione Milano. Il primo nucleo si era formato per legge 40, dopo 30 anni di inattività politica. Ci siamo concentrate su 2 ambiti:
 Raccolta firme per registro unioni civili, raccolte ... firme. Questo ha creato scompiglio in Comune. Abbiamo un sindaco di sinistra, Ds con sostegno margherita.
 Consultori. Con grande fatica ottenuto dati. Scoperto che esisteva un tavolo tecnico con comune, tecnici, associazioni (tutte di matrice cattolica + i centri antiviolenza). Obiettivo del tavolo: un protocollo per ivg e brochure su ivg (tutta incentrata su patrimonio della vita. Una riga sull'Ivg). Il protocollo: dettagliatissimo, fino a definire il linguaggio del medico, in particolare sul momento della visione dell'ecografia; del tutto generico invece sui tempi. Abbiamo scritto e diffuso una lettera. Brochure e protocollo sono stati bloccati.
 Obiezione coscienza: alcuni comuni sono del tutto scoperti [?].
 Dal 2006 appuntamenti non si prendono più in consultorio ma devono passare dal Cup (centro unico prenotazioni), con danni (controlli per contraccezione diventano visite ginecologiche con relativo costo e impossibilità rimborso). Manca collegamento con territorio.
 [Assistenza garantita] solo per madri
 Su elenco telefonico: consultori sotto Asl, difficile reperire indirizzo.
 Dopo la lettera: convocate dai dirigenti Asl. Abbiamo accusato per obiezione e prenotazione. Sul primo punto non erano a conoscenza dati. A loro giudizio dovrebbero essere le donne a denunciare gli obiettori.
 Dalla brochure al foglio informativo sui servizi esistenti. Abbiamo chiesto che sia scritto che le donne devono denunciare l'obiezione coscienza.
 Sulla prenotazione: referenti Asl si sono giustificato con la scusa della modalità di funzionamento delle macchinette.
 Abbiamo avuto sostegno e appoggio dalle ostetriche del consultorio. Abbiamo chiesto potenziamento figura dell'ostetrica, dandole funzioni che attualmente non ha.
 Differenziare i 3 consultori per competenze (straniere, menopausa giovani): il progetto delle istituzioni. Nostra controproposta: un centro unico che affronti tutte le problematiche.
 Nell'assemblea di Ravenna siamo in maggioranza trentenni, in minoranza le “grandi”. Ci seguono sul terreno della fecondazione assistita, anche se la maternità non le interessa direttamente. Loro invece hanno il problema della menopausa e ne parlano di continuo. Le ascoltiamo a nostra volta, ci toccherà! Buono scambio intergenerazionale
 Siamo effettivamente diventate un organo che si occupa di politica stando fuori dalle istituzioni. Ce ne siamo accorte perché le istituzioni ci cercano senza mai riconoscerci la maternità delle idee. Ad esempio. Una consigliera Ds ha presentato una mozione sui consultori prendendo dai nostri documenti.
 Sulla violenza: stiamo discutendo sul ddl Bindi Pollastrini Mastella, molto discutibile. In contatto con operatrici sportello antiviolenza per un presidio.
 Grazie al terremoto che abbiamo fatto in città, le operatrici del pronto soccorso sono venute a cercarci per raccontare le proprie difficoltà in casi di violenza.

Elena Del Grosso: a Bologna una parte del pronto soccorso è dedicata esclusivamente al pronto soccorso.
Attenzione ad istituzionalizzare Centri antiviolenza

Diana Demarchi (Milano, consigliera di zona, ds): abbiamo organizzato un seminario di formazione per le operatrici a contatto con le donne sulla violenza domestica. La situazione di contatto con le donne è meglio che sia non inserita nell'ospedale, altrimenti diventa difficile sia per le donne andarci che per l'ospedale organizzarsi. Il consultorio di zona ha negato possibilità spazio per non diventare “consultorio di serie b”

Barbara:
 su ob coscienza abbiamo chiesto all'ospedale di dotarsi di strumento controllo dei propri dipendenti.
 Abbiamo bisogno di vederci più spesso, incontrarci, confrontarci.

Carla Quaglino
Torino, Coordinamento donne autodeterminazione.

Il punto della situazione.
Dibattito di oggi ha accolto diverse angolazioni/prospettive.
Fatte proposte concrete che attengono a diversi temi. Con quale taglio affrontiamo questi filoni?
Oggi ci sono tante attività di pratica su questi temi secondo modi che nascono sulle diverse situazioni storiche o politiche. Ad esempio, in che modo ci siamo organizzate (a To si contratta; abbiamo riunito le associazioni, gli assessori, l'asl, le operatrici. In modo diverso dalle commissioni pari opportunità).

>> nostra rete ha questi due aspetti:
 differenze per storia e per pratica politica (siamo molto mal messe in nostro paese per quanto riguarda politica delle donne... tema salute offre spunti per riprendere pratica politica)
 ci si muove a partire da elaborazione femminile. C'è bisogno di riscrivere i nodi teorici, ma già in parte lo stiamo facendo.

 Leggi. E' possibile che le leggi diventino una gabbia? La 405 è degli anni settanta. Oggi come funziona lo Stato? Abbiamo visto diversi aspetti pratici. Oggi la 405 può diventare un canale potente per pratiche comuni e riflessione teorica (esempio. Si dice privato perché pubblico costa troppo. Ma noi abbiamo verificato che dove c'è punto di eccellenza, la maggioranza di gravidanze sono seguite dal pubblico. Il pubblico è l'unico che può dare garanzia di contenimento spesa pubblica.)
 Proposta: un gruppo che anche via mail prova a scrivere un invito per un'altra riunione.
 Rete come stimolo e controllo sulle donne elette, chiedendo il confronto sui temi politici.

Silvia Pilutti
ricercatrice Torino. I gruppi devono imporre alle istituzioni di raccogliere e mettere a disposizione i dati. Il passo successivo è che le donne si confrontino.
Noi ad esempio abbiamo scoperto che alcuni dati non erano raccolti.

Patrizia Arnaboldi
Milano, Prc e Osadonna

Prefiguriamoci una strada con delle tappe.
Difficoltà nel raggiungere donne in Regioni che qui non ci sono. E' un puzzle da ricomporre.
Dagli interventi è emerso:
 al di la di specificità territoriali un nocciolo comune. Isolamento dei corpi e loro controllo su base mercificazione.
 Torino rispetto a Milano, o Milano rispetto a Lombardia. Il consultorio dove funziona, funziona come struttura medica: ospedalizzazione. Mentre il bene-stare è psicofisico e non soltanto assenza malattia. Non a caso i consultori non sono nati come servizi sanitari ma sociosanitari (i momenti di accoglienza sulla violenza entrano in questa logica). >> dobbiamo chiedere che i consultori siano rifinanziati e sostenuti in quanto servizi sociosanitari.
La 405 non è mai stata abolita, e a livello regionale abbiamo una legge ancora più avanzata della 405 [ndr: come fare se la Regione procede per regolamenti e non facendo i decreti attuativi che permettono di applicare le leggi?]
Sull'accreditamento abbiamo una delibera di giunta, che non passa dal consiglio, definendo che non è necessario applicare la 194. Nelle regole per l'accreditamento si richiama la delibera, indicando che deve essere dichiarata l'applicazione o meno della 194.
L'ivg è considerata urgenza? Si. Quindi per legge deve essere contemplata dal servizio, altrimenti si fa causa.
Su obiezione: cercare di garantire il principio della libertà di tutti, dicendo: ospedali e consultori devono garantire che vengano applicate le funzioni previste dalla legge.
 Questo resoconto sia fatto girare, entro la fine di maggio sistemato e diffuso, ognuna attivando una rete di contatti. Darci appuntamento per settembre/ottobre. L'inchiesta come modalità di azione politica.

Sandra Baricella
Milano, Ambulatorio popolare e Collettivo Mai state zitte.

Amp: consultorio autogestito, che con l'aiuto delle altre compagne stiamo cercando di riaprire. Sono d'accordo con Gasparini che se non riprendiamo la riflessione rimane tutto chiuso tra noi e non riusciamo a trasmettere nulla alle giovani. Noi quando abbiamo aperto eravamo tutte giovani nate alla luce dei consultori ma tutte non contente dei consultori esistenti. Non essendoci più la consulta e il controllo delle donne la qualità dei servizi non era delle migliori, per cui abbiamo cercato d'attivare un servizio di confronto.
Da questionari Sesto e banchetti fatti da Osadonna nei mercati risulta che le donne non sono interne ai consultori e li considerano servizi dequalificati.
Donne più giovani e immigrate vanno coinvolte, così come le operatrici. Alcune insoddisfatte si sono messe nel privato.
Indagine delle radicali importante, ma vediamo che se non abbiamo operatrici interne è difficile avere i dati.
Primo: conoscere quali strutture e quali servizi sul territorio. Si potrebbe andare a dire alle ragazze di andare al consultorio, ma se poi si scontrano con strutture inadeguate, è peggio.
Laicità: la nostra controparte è granitica e in avanzamento. Battaglia va fatta anche dalle donne che nelle istituzioni ci rappresentano. Vediamo invece generale genuflessione. Se sui Dico è stata tale, cosa possiamo aspettarci sul fronte obiezione di coscienza? Quando dall'altra parte si vuole fare dei consultori degli organismi di controllo.
Sulla sponda istituzionale rompiamo le palle e non aspettiamoci riconoscimento.
Senza allargamento e senza battaglia per laicità quello che abbiamo detto fino ad oggi rimane lettera morta o limitata.

Ida Finzi
coordinamento tecnico dei consultori quando esisteva, oggi lavoro con mediatrici Crinali.

 invidia per regioni in cui le istituzioni ascoltano, come abbiamo avuto noi per anni 80. Noi abbiamo una controparte particolare che usa tecniche sottili per svuotare i servizi.
 Rischiamo di restare dentro le logiche residuali che la regione mette in atto rispetto ai consultori. Meccanismo perverso che cerco di mettere in luce.
 Calo pubblici ma non aumento privato. Ci aspettavamo un arrembaggio della compagnia delle opere, invece no. Domande: Non sono redditizi in termini economici? C'è interesse a chiuderli ma non a gestirli?
 Aumento accesso con diminuzione del personale e nel contesto che conosciamo non è una buona cosa. Tempi per ottenere visita, obiettivi assegnati dalle asl, quali prestazioni remunerate e non – dovremmo avere controllo sulle remunerazioni.
 La prestazione preventiva non è remunerata. Quali sono i costi sociali della mancata prevenzione? (non solo pap test e mammografia, ma anche salute sessuale, comportamenti e relazione). Si dovrebbe quantificare
 Autodeterminazione: cosa significa per le vecchie che hanno fatto le battaglie, per le giovani che stanno iniziando, per le donne che vengono da culture diverse.
 Ivg per straniere significa percorsi diverse rispetto a maternità / gravidanza.
 Operatori: resistenza passiva non solo per grande stress ma anche per relazioni fasciste con loro datori di lavoro. Non hanno possibilità connessione con forze esterne ai servizi. Se prendono posizioni fuori dalle linee guida, cosa accade loro?
 Snodi complessi tra piano nazionale e regionale. Le linee guida nazionali chi le realizza a livello regionale? In Lombardia c'è un palleggio. Es sui tiket: credo sia incostituzionale differenza di trattamento. Da capire
 Consultori devono essere ripensati. Li abbiamo fabbricati a partire da un contesto storico che non c'è più. Dobbiamo analizzare il contesto oggi, capirne i bisogni. Sottolineo: adolescenti, relazioni fra i sessi (difficoltà dei maschi), salute riproduttiva maschile, donne straniere, violenza.


Nicoletta Poidimani

Milano, Collettivo mai state zitte

 legge 40. Dobbiamo riaprire una battaglia contro l'articolo 1 legge 40, testa d'ariete per minare diritto autodeterminazione
 1 milione 355 mila euro anno per seppellire i feti
 legge 40 ha aperto molte strade. Ad esempio la spirale potrebbe essere considerata abortiva
 Obiezione di coscienza. Ribaltare la logica premiale (oggi chi è obiettore va avanti al contrario di chi non lo è).
 a monte: problema di informazione. Le giovani e le migranti non sanno che ci sono gli obiettori di coscienza ma sanno che in Italia si può abortire negli ospedali pubblici. Fare informazione oggi è un atto rivoluzionario.
 Appoggio proposta di autogestione. Mettiamo in piedi questa cosa. Facciamo un piano vero e proprio.
 Fare un discorso complessivo sulla salute (vedi mostra che abbiamo esposto qui “Topo Seveso”), per rispondere alla propaganda sulla difesa della vita. Denunciare come invece la vita sia messa a rischio dall'ambiente in cui viviamo (esempio la diossina che provoca endometriosi).
 Sul potere medico: aprire un fronte di lotta sulla mutilazioni nostrane, come la rettificazione dei genitali ambigui (4% ...) che comprende l'intervento su bambine la cui clitoride è più grande della misura considerata normale.
 Sull'orrendo convegno sulla famiglia. Il cui contenuto è già chiaro dal logo con cui è presentato. Si sta preparando una contestazione a questo convegno, a partire da un coordinamento fiorentino che lo estenderà a nazionale. Importante presenza che critichi questo modello che invece oggi è proposto come l'unico possibile.

Cecilia Perez
Milano, Crinali, Osadonna, mediatrice

Il lavoro di mediatrice è molto difficile. La difficoltà non è tanto linguistica quanto culturale.
E' necessario molto tempo per realizzare un percorso con le operatrici che tenga conto delle differenza culturale.

 sepoltura dei feti: i soldi per tradurre i fogli informativi sono arrivati subito
 vedo la sofferenza delle donne quando è chiedono loro di sotterrare il resto dell'intervento
 IVG: in molti posti ci si limita a compilare tutti i documenti burocratici, manca spazio per ruolo più approfondito
 paura di lavorare nei consultori per timore di diventare professioniste di serie B lavorando con straniere
 quando si compila la tabella: la sola presenza delle mediatrici da fiducia e porta ad aprirsi, sopratutto vs la violenza. Le latinoamericane abortiscono molto, ma non sempre viene fuori che deriva da violenza
 L'autodeterminazione è un percorso e non un regalo. Questo percorso dobbiamo farlo con i nostri maschi.

Alida Novelli:
 occorre pensare ad un cartello sottoscritto da chi c'era oggi e che proponga una rete per:
 inchiesta – riflessione – interventi operativi di vario genere.
 Il ragionamento sulle azioni possono essere fatti via mail
 Chi riceve il verbale dia un cenno di ricevimento e dica si voglio stare nel cartello.


Tutti i documenti della cartellina e gli altri citati nel corso del dibattito saranno messi sul sito di Osadonna www.osadonna.org

Prossimo incontro della rete previsto per i primi di ottobre

Milano, 5 maggio 2007

(Verbale a cura di Eleonora Cirant)

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