tag:blogger.com,1999:blog-45558051401552061982024-03-05T20:37:14.898-08:00Osserva RosaBabshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.comBlogger33125tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-83548213963387771142010-02-21T13:24:00.000-08:002010-02-21T13:25:00.247-08:008 Marzo 2010 - Campamento femminista per le donne di Haiti<h3 class="post-title entry-title"> <a href="http://retedelledonnedibologna.blogspot.com/2010/02/8-marzo-2010-campamento-femminista-per.html">8 Marzo 2010 - Campamento femminista per le donne di Haiti</a> </h3> <a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.radiofeminista.net/images/stories/abrazohaiti.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 327px; height: 281px;" src="http://www.radiofeminista.net/images/stories/abrazohaiti.jpg" alt="" border="0" /></a><br /><span style="font-weight: bold;">L'8 Marzo del 2010 molte donne a Bologna si ritroveranno a Piazza Nettuno dalle 14.30 per rispondere all'appello delle femministe haitiane.</span><br /><br />Dal <a href="http://www.radiofeminista.net/">seminario femminista di Santo Domingo</a> è uscita la proposta di costruire un <span style="font-weight: bold;">"Campamento Feminista International </span>"dedicato alle tre femministe fondatrici dei centri antiviolenza e centro di documentazione delle donne di Port au Prince morte sotto il terremoto: Myriam Merlet, Anne Marie Coriolon e Magalie Marcelin.<br />Questo il documento:<br /><br />>>La tragedia sofferta dal popolo fratello di Haiti lo scorso 12 gennaio, ha fatto appello alla solidarietà femminista di tutto il mondo e soprattutto a quella delle femministe dell’America Latina e dei Caraibi che, riunite qui a Santo Domingo il 26 e 27 gennaio, presente una rappresentanza del movimento delle donne haitiane, hanno deciso di concretizzare la loro solidarietà per le donne di Haiti e le loro comunità, attraverso la creazione del Campamento Feminista Internacional "Myriam Merlet, Anne Marie Coriolan y Magalie Marcelin".<br /><br />Si sa che le donne – in particolar modo nei paesi poveri, tra cui Haiti – vivono in una grave situazione di disuguaglianza e d’emarginazione, mentre le loro necessità sono rese invisibili e quasi mai soddisfatte. Questa situazione – riconosciuta anche da organismi internazionali, movimenti femministi e delle donne – peggiora nei momenti d’emergenza e nei disastri.<br /><br />Allo stesso modo è anche riconosciuto che quando le risorse e gli aiuti sono messi nelle mani delle donne e delle loro organizzazioni, questi arrivano a chi ne ha bisogno, oltre ad essere meglio amministrati e usati.<br /><br />Abbiamo saputo dalle nostre sorelle haitiane che, nelle drammatiche condizioni esistenti, l’attenzione alle necessità specifiche delle donne è molto scarsa. Tra questi limiti emerge soprattutto che:<br /><br />• L’attenzione ai parti e alle emergente ostetriche – inclusi gli aborti spontanei avvenuti in seguito al terremoto, così come il trattamento di infezioni vaginali – è praticamente scomparsa, anche negli accampamenti e centri d’aiuto umanitari, con gravi pericoli e rischi di danni e morti delle madri.<br /><br />• Vogliamo garantire immediatamente l’attenzione psico-sociale, rispettando le necessità delle donne di ogni età e assicurando le condizioni che permettano loro di elaborare il lutto.<br /><br />Segnalano anche che:<br /><br />• E’ urgente adottare misure per prevenire, proteggere e sanzionare la violenza di genere in tutte le sue manifestazioni, la cui incidenza, è dimostrato, aumenta in situazioni come la attuale, soprattutto negli accampamenti e luoghi di rifugio.<br /><br />• Prendere in considerazione che il rischio di tratta delle persone – soprattutto donne e bambine/i – aumenta in situazioni di emergenza e caos, come nel nostro caso.<br /><br />Campamento Feminista Internacional<br /><br />"Myriam Merlet, Anne Marie Coriolan y Magalie Marcelin"<br /><br /><br /><span style="font-size: 130%;"><span style="font-weight: bold;">Quello che chiedono è di dedicare l'8 Marzo alle donne femministe morte sotto il terremoto e di aderire a questa campagna di costruzione del Campamento feminista International.<br /><br />Le donne, ragazze, femministe e lesbiche di Bologna saranno<br />in Piazza Nettuno<br />dalle 14,30<br /><br />a diffondere le parole delle compagne haitiane e creare una rete di solidarietà da Bologna.<br /><br /><br /></span>Per adesioni:<br />retedonnebologna@women.it<br /><br /><a href="http://www.radiofeminista.net/feb10/8marzo_convocatoria.pdf">Qui la convocazione dell'8 marzo ad Haiti (pdf)</a><br /><br /><span style="font-size: 100%;">L'evento su facebook:<br /><a href="http://www.facebook.com/editapps.php?ref=mb#%21/event.php?eid=346750536203&ref=ts">http://www.facebook.com/editapps.php?ref=mb#!/event.php?eid=346750536203&ref=ts</a></span></span><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-30922533674399394942008-10-12T17:27:00.000-07:002008-10-12T17:38:34.137-07:00Il percorso delle Linee Guida regionali per l'applicazione della L.194<span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">Alla fine di luglio 2008 è trapelata dalla Regione Emilia Romagna la notizia che una “Cabina di Regia” composta dall'Assessore alla Sanità Bissoni e dagli assessori locali con stessa mansione stava preparando il piano socio sanitario regionale. All'interno del piano si andava delineando la bozza delle </span></span><span style="color: rgb(0, 0, 128);"><u><a href="http://d.scribd.com/docs/18tq17spn1si0yv5tf3g.pdf"><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><span style="">"Linee d'indirizzo per i piani di zona per la salute ed il benessere sociale per una piena applicazione della 194/78"</span></span></span></a></u></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><b>.</b></span></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><span style=""> La discussione definitiva del documento si sarebbe tenuta il 9 Settembre per poi passare direttamente nelle mani della giunta Regionale.</span></span></span><p></p> <p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">L'approvazione delle cosiddette “linee guida” non prevedono infatti nell'iter legislativo la consultazione del consiglio Regionale. </span></span> </p> <p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><span style="">Cosa sono esattamente? Sono indicazioni della regione agli enti locali per la stesura dei protocolli nei “piani di zona” sul percorso socio-sanitario da seguire nei casi di richiesta IVG e per la promozione alla maternità. Nei piani di zona si siedono le ASL, i Consultori, gli enti locali e (già ora) associazioni di volontariato e non che intendono partecipare a questo percorso. L'allarme è subito circolato tra le donne, soprattutto quando sul </span></span></span><span style="color: rgb(0, 0, 128);"><u><a href="http://documents.scribd.com/docs/gp8n3vk2ist7o7d6h06.pdf"><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><span style="">Sole 24 Ore del 21 luglio</span></span></span></a></u></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><span style=""> 2008 compare questo titolo: “Aborto: il caso Forlì fa scuola”. E di seguito: “Vince l'integrazione tra i servizi – Bissoni: «Un esperienza da replicare». </span></span></span> </p> <p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><span style="">Il </span></span></span><span style="color: rgb(0, 0, 128);"><u><a href="http://d.scribd.com/docs/2hh81b46s9948nbvpvza.pdf"><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><span style="">PROTOCOLLO OPERATIVO PER IL MIGLIORAMENTO DEL PERCORSO IVG</span></span></span></a></u></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><span style=""> concordato nel Marzo 2004 tra </span></span></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">AUSL di Forlì Comune di Forlì, Assessorato alle Politiche Sociali Consulta delle Famiglie del Comune di Forlì non si trova on line ma per vie traverse giunge nelle mani delle donne riunite a Bologna a luglio convocate dal Centro delle Donne. Si tratta di un primo incontro informale in cui si sceglie di leggere e analizzare i documenti “recuperati”. Il Protocollo di Forlì citato da Bissoni, salta subito agli occhi, dal punto di vista della pubblicità e laicità del servizio sanitario pubblico e della libertà di scelta, del rispetto della privacy della donna è inaccettabile. Non rispetta la Legge 194: quando rinvia la donna, che chiede ai Consultori l'IVG, ad un colloquio gestito da un assistente sociale, quando prevede un'indagine sulle motivazioni della scelta della donna, quando demanda al Privato sociale il compito di informare la donna sull'accesso alle risorse disponibili, quando obbliga la donna ad eseguire un'ecografia per validare l'età gestazionale,quando crea una discriminazione tra le donne che si rivolgono direttamente ai Consultorio e le donne che si rivolgono al loro medico di base o ginecologo privato. L'applicazione del protocollo inoltre viene considerata un'eccellenza perché ha ottenuto la rinuncia di nove donne ad abortire, come se il compito della sanità pubblica fosse la “dissuasione” e non la prevenzione, e senza alcun dato sul destino delle donne “convinte” alla scelta della maternità.</span></span></p> <p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">Il </span></span><span style="color: rgb(0, 0, 128);"><u><a href="http://retedelledonnedibologna.blogspot.com/2008/09/5-settembre-alle-1730-parliamo-di-l194.html"><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">5 Settembre la Rete delle donne di Bologna</span></span></a></u></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"> convoca diverse realtà femminili e femministe da Bologna, Modena, Ravenna, Faenza al Centro delle Donne. Nasce in quella sede la richiesta di incontro con l'Assessore Bissoni, attraverso la stesura di diverse lettere: </span></span><span style="color: rgb(0, 0, 128);"><u><a href="http://retedelledonnedibologna.blogspot.com/2008/09/lettere-alla-regione-emilia-romagna.html"><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">una della Rete delle donne di Bologna, una di Usciamo dal Silenzio di Ravenna</span></span></a></u></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">. Nel frattempo Associazione Orlando, l'UDI. Coordinamento Donne CGIL, preparano altri documenti e richieste di udienza. In tutti i documenti si rivendica la necessità di allargare l'iter di approvazione delle Linee d'Indirizzo alle consigliere, alle assessore locali di parità e alle donne della società civile. Bissoni si convince e promette un'udienza ai movimenti. </span></span> </p> <p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">Sui giornali continuano dichiarazioni contradditorie dell'</span></span><span style="color: rgb(0, 0, 128);"><u><a href="http://documents.scribd.com/docs/u1lqf34i0u7h86s8asz.pdf"><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">Assessore</span></span></a></u></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"> e dei </span></span><span style="color: rgb(0, 0, 128);"><u><a href="http://documents.scribd.com/docs/xyh3q5502xq4p8ygjsz.pdf"><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">movimenti cattolici</span></span></a></u></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">, </span></span><span style="color: rgb(0, 0, 128);"><u><a href="http://documents.scribd.com/docs/28l4s7djlhlhpoz49nsk.pdf"><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">la voce delle donne</span></span></a></u></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"> resta invece censurata a lungo. </span></span> </p> <p><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">Al Centro delle Donne si svolge un </span></span><span style="color: rgb(0, 0, 128);"><u><a href="http://www.women.it/cms/index.php?option=com_content&task=view&id=485&Itemid=83"><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">incontro pubblico</span></span></a></u></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"> nell'attesa di essere ricevute. La rete delle donne distribuisce in città 3000 volantini che recitano “</span></span><span style="color: rgb(0, 0, 128);"><u><a href="http://retedelledonnedibologna.blogspot.com/2008/09/no-agli-scambi-politici-sul-corpo-delle.html"><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">No agli scambi politici sul corpo delle donne”</span></span></a></u></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"> perchè la sensazione è comune a tutte, quando si parla di aborto la mediazione politica crea sempre dei “mostri”. E questo è un caso di mediazione tra “laici e cattolici”, riprendendo la definizione di volontariato incluso nel percorso di promozione alla maternità (“laico e cattolico” appunto) contenuta nelle Linee di'indirizzo.</span></span></p> <p><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">Che cosa preoccupa e cosa non piace di queste Linee guida? Cosa contengono?</span></span></p> <p><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">Le assessore di parità convocate ottengono che il titolo delle Linee d'Indirizzo venga cambiato in "Linee di indirizzo per i piani di zona per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza", cioè la formulazione della Legge 194. </span></span> </p> <p><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">Le </span></span><span style="color: rgb(0, 0, 128);"><u><a href="http://documents.scribd.com/docs/11nnbi8xlnqcstkkwtwv.pdf"><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">consigliere regionali</span></span></a></u></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"> ottengono che le Linee guida nazionali della Turco, allegate come integrazione alle linee guida regionali, restino allegate ma solo come documentazione informativa.</span></span></p> <p><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">Le </span></span><a href="http://d.scribd.com/docs/lzotrvi2ve9xdtphyl3.pdf"><span style="color: rgb(0, 0, 128);"><u><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">donne della CGIL chiedono</span></span></u></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"> </span></span></a><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">, tra le altre cose, un piano di finanziamento ai Consultori, che ad oggi sopravvivono in difficoltà. Nelle Linee guida si parla infatti di lavoro dell'equipe consultoriale (equipe da tempo di fatto smantellate nella maggior parte dei consultori) e dell'aggiunta della figura dell'assistente sociale, come figura di raccordo tra percorso sanitario e percorso assistenziale (percorso, quest'ultimo che si avvale delle risorse del volontariato).</span></span></p> <p><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">Quest'ultimo punto è il nodo che le donne dei movimenti considerano come il più pericoloso.</span></span></p> <p><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">La lunga analisi delle Linee Guida Regionali ha portato le donne da Bissoni, infine,</span></span><a href="http://d.scribd.com/docs/6p7rjy4fbkzdynj3bo5.pdf"><span style="color: rgb(0, 0, 128);"><u><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"> il 6 Ottobre 2008 in una lunga udienza</span></span></u></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"> </span></span></a><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">(dalle 9.30 alle 13.00). Presenti Udi di Bologna, Modena, Ravenna, Ferrara, Rete delle donne di Bologna, Usciamo dal Silenzio di Ravenna, Coordinamento Donne per la 194 di Faenza. </span></span> </p> <p><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">Condivise le critiche e le richieste. Le Linee di Indirizzo sulla Legge 194, sono troppo squilibrate. Si occupano quasi solamente della promozione della maternità nonostante il percorso IVG sia ostacolato di fatto da lunghi tempi di attesa, poca promozione della RU486, obiezione di coscienza “fasulla” dilagante. Inoltre la piena applicazione della 194 significa spazio alla contraccezione e non alla dissuasione. Così le donne interpretano la prevenzione. Anche il percorso contraccettivo vive diverse problematiche che le linee di indirizzo dimenticano. Alti costi, poche informazioni, poche risorse per campagne e strutture informative e difficoltà di reperibilità della contraccezione d'emergenza a causa dell'illegale obiezione di coscienza di farmacie.</span></span></p> <p><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">In Emilia Romagna non c’è emergenza interruzioni di gravidanza, neanche per le immigrate. Il rischio di questa premessa teorica che permea le dichiarazioni di tutto il mondo politico è il razzismo e lo stigma sul corpo delle donne migranti. L'aborto è una libera scelta e non una colpa da espiare, come le associazioni di volontariato generalmente impegnate sulla legge 194 e che vorrebbero partecipare a questo percorso dichiarano e propagandano alle donne stesse. La collaborazione delle strutture pubbliche con i privati sociali deve essere regolata e trasparente, non può ripetersi l'esperienza forlivese. La sanità deve essere pubblica e laica, mentre è chiaro come Linee di indirizzo rispondano ad alcune pressioni del mondo cattolico. Le donne sono consapevoli delle risorse necessarie alla promozione della maternità, ma non possono permettere che diventino mezzo per la propaganda antiabortista. Non si ritiene giusto inoltre che l'intera mole di informazioni su questo tema venga catapultata sulle donne nel momento in cui scelgono l'IVG. Deve essere chiaro che le informazioni vengono date se richieste esplicitamente. O</span></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><span style="">ve si parla della collaborazione con idonee formazioni sociali e associazioni di volontariato si chiede che, a garanzia della gestione pubblica dei Consultori, debbano considerarsi soggetti esterni, che erogano servizi in accordo e dietro verifica dell'equipe consultoriale stessa sulla base del percorso individuale scelto dalla e con la donna. </span></span></span> </p> <p><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><span style="">Si contesta fortemente questa parte:</span></span></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">«Per la realizzazione degli interventi sociali e assistenziali, concordati con la donna sulla base del progetto personalizzato, [di tutte le risorse, comprese] quelle messe a disposizione da parte delle formazioni sociali di base e dalle associazioni di volontariato </span></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><i>laico e cattolico</i></span></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">». C</span></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><span style="">hiunque operi in un paese democratico deve essere considerato laico, ed inoltre si escludono tutte le religioni che non si rifanno al Vaticano.</span></span></span></p> <p style=""><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">Anche la figura dell'assistente sociale nel percorso IVG è ambigua. Deve essere chiaro nelle Linee Guida che il primo colloquio per la donna che richieda di abortire deve essere sanitario, nel rispetto della Legge 194. </span></span> </p> <p><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><span style="">Il 9 Ottobre vengono inviate proposte, emendamenti a Bissoni dalla </span></span></span><span style="color: rgb(0, 0, 128);"><u><a href="http://d.scribd.com/docs/20hjgc9gviy124p4oyxi.pdf"><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><span style="">Rete delle donne di Bologna</span></span></span></a></u></span><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">, e <a href="http://d.scribd.com/docs/28n82volv8xcntm5qkye.pdf">dall'Udi</a></span></span>.</p> <p><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">L'ultimo passaggio dell'iter (che ha compreso, grazie alle donne, la consultazione del movimento femminista e delle donne delle istituzioni) sarà in Commissione regionale sulla sanità. </span></span> </p> <p><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;">Le donne attendono ora fiduciose i cambiamenti richiesti nelle Linee d'Indirizzo.</span></span></p><p><span style="font-family:Arial,sans-serif;"><span style="font-size:100%;"><br /></span></span></p> <p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-size:130%;"><span style="color: rgb(255, 153, 255); font-weight: bold;">**********</span></span><br /></p> <p style="margin-bottom: 0cm;">Versione stampabile <a href="http://documents.scribd.com/docs/jxp3gk7angi9knrdjqv.pdf">qui</a><br /></p> <p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p> <p style="margin-bottom: 0cm;"> </p> <p style="margin-bottom: 0cm;">Barbara Mazzotti</p><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-72609006468206506022008-09-25T17:35:00.000-07:002008-09-26T04:51:46.050-07:00No agli scambi politici sul corpo delle donne!SCARICA IL VOLANTINO DA <a href="http://documents.scribd.com/docs/1mmwr0eatcvxjgfhhev9.pdf">QUI</a><br /><br />No agli scambi politici sul corpo delle donne!<br /><br />La Regione Emilia Romagna sta per approvare le "Linee d'indirizzo per i piani di zona per la salute ed il benessere sociale per una piena applicazione della L.194/78".<br />Le donne non sono state ascoltate ma hanno molto da dire:<br />L'aborto è una libera scelta e non una colpa! La libertà diautodeterminazione delle donne è la premessa ad ogni discorso sull’aborto.<br />Quando entriamo in un Consultorio e/o in ospedale vogliamo essere accolte da un medico e non da un’assistente sociale.<br />Quando abortiamo abbiamo bisogno di cure mediche e non di indagini o giudizi sulla nostra vita! Siamo noi a scegliere di chiedere aiuto se ne abbiamo bisogno!<br /><br />La sanità deve essere pubblica e laica.<br />L’associazionismo e i privati sociali possono integrarsi, ma con modalità trasparenti e regole chiare.<br />Non devono sostituirsi nè devono essere invasivi.<br />Devono restare fuori dai consultori.<br />Le associazioni che intendono collaborare a una “piena applicazione” della Legge 194 non possono essere contrarie all’aborto e non possono avere nello statuto finalità contro la 194 e contro la libertà di scelta procreativa delle donne.<br />La modalità con cui una donna vuole abortire (IVG o RU486) dipende solo dalla sua decisione!<br />L’obiezione di coscienza è lo strumento che sta affossando la L.194, non possiamo permetterlo.<br />I diritti dei "camici bianchi" finiscono quando impediscono quelli delle donne.<br />La legge che meno viene applicata è quella sui consultori, che necessitano di finanziamenti e riqualificazione.<br />La prevenzione non è dissuasione ma contraccezione! Conoscere la nostra sessualità aiuta tutte e tutti a scegliere in libertà.<br /><br />Il numero di donne italiane e migranti che scelgono l’IVG è in diminuzione. Non c’è alcuna emergenza rispetto all’aborto, ma rispetto al razzismo sì!<br />No allo stigma sul corpo delle donne di qualsiasi nazionalità.<br /><br />Abbiamo chiesto di essere ascoltate dalle istituzioni ma stiamo ancora<br />aspettando!<br /><br />Rete delle donne di Bologna<br />retedonnebologna@women.it<a href="mailto:retedonnebologna@women.it" target="_blank"></a><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-15799630470093146632008-09-24T09:42:00.001-07:002008-09-24T09:42:23.777-07:00Incontro pubblico su linee guida regionali 194- 29 settembre alle 18.00!<h3 class="post-title entry-title"> <a href="http://retedelledonnedibologna.blogspot.com/2008/09/incontro-pubblico-su-linee-guida.html"><br /></a> </h3> <p><span style="font-family: Times New Roman; font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;">La Regione Emilia Romagna sta licenziando le Linee guida per la piena applicazione della legge 194, che ad una lettura attenta hanno dato motivo di preoccupazione. </span></span></p> <p><span style="font-family: Times New Roman; font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;">Gli attacchi che dalla sua promulgazione la legge 194 ha subito non sono mai cessati e negli ultimi due anni ci siamo trovate in più occasioni a doverla difendere, non ultimo durante la campagna elettorale; la nostra attenzione è massima a che delle Linee Guida regionali non lascino il minimo varco a una limitazione della libertà di scelta della donna.</span></span></p> <p><span style="font-family: Times New Roman; font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;">La battaglia per riaffermare la libera scelta della donna circa la sua maternità si intreccia con quella perché i consultori restino un luogo pubblico e laico dove questa libertà sia tutelata – qualunque sia la scelta – e non un luogo di propaganda pro-vita. </span></span></p> <p><span style="font-family: Times New Roman; font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;">Già in numerose, singole e associazioni, si sono espresse pubblicamente: la Rete delle Donne di Bologna e Usciamo dal Silenzio, l’UDI, il Coordinamento Donne della CGIL hanno formulato un proprio documento. Più associazioni hanno chiesto di essere consultate dall’Assessore per le politiche per la salute, Giovanni Bissoni, che sta organizzando l’incontro a breve.</span></span></p> <p><span style="font-family: Times New Roman; font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt;">Invitiamo tutte quante in vari luoghi stanno pensando e agendo attorno alla legge 194 e ai consultori, dentro e fuori le istituzioni, nelle associazioni, in reti o singole a confrontarsi in un </span></span></p> <p><b><span style="font-family: Times New Roman; font-size: 100%;"><span style="font-size: 12pt; font-weight: bold;">incontro pubblico lunedì 29 settembre, alle ore 18 presso il Centro di Documentazione, Ricerca e Iniziativa delle Donne (ex Convento di Santa Cristina, via del Piombo 5).</span></span></b></p><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-33654528245507289192008-06-09T13:05:00.001-07:002008-06-09T13:05:29.185-07:00FLAT a Bologna + manifestazione notturna<p class="MsoNormal"><b>Il 14 e 15 Giugno 2008 si terrà la due giorni di Assemblea nazionale femminista e lesbica <a href="http://flat.noblogs.org/" target="_blank">FLAT</a>.</b></p> <p class="MsoNormal"><b>L'incontro precedente del 23 e 24 febbraio a Roma ha visto la partecipazione di centinaia di donne divise in tavoli tematici. Quest'anno proponiamo 3 ambiti di discussione accomunati dalla volontà di ragionare sulle pratiche e le strategie future del movimento femminista nazionale, che dal 24 novembre 2007 sta crescendo nel nostro paese. Ecco tutte le info:</b></p> <p class="MsoNormal"><b>*Qui <a href="http://flat.noblogs.org/category/flat-bo-proposte" target="_blank">le proposte</a> dell'assemblea femminista e lesbica di Bologna</b> </p> <p class="MsoNormal"><b> </b> </p> <p class="MsoNormal"><b>*Leggi o scarica <a href="http://flat.noblogs.org/category/flat-bo-programma" target="_blank">il programma</a> della due giorni! </b> </p> <p class="MsoNormal"><b> </b> </p> <p class="MsoNormal"><b>*Consulta e commenta gli <a href="http://flat.noblogs.org/category/gruppi-di-discussione-flat-2008" target="_blank">ambiti di discussione</a> della due giorni!</b> </p> <p class="MsoNormal"><b> </b> </p> <p class="MsoNormal"><b>*Il 14/06 <a href="http://flat.noblogs.org/category/manifestazione-notturna" target="_blank">Manifestazione</a> notturna contro la violenza maschile</b> </p> <p class="MsoNormal"><b> </b> </p> <p class="MsoNormal"><b>*<a href="http://flat.noblogs.org/category/flat-bo-versamenti" target="_blank">Sostieni</a> le compagne con qualche euro...</b> </p> <p class="MsoNormal"><b> </b> </p> <p class="MsoNormal"><b>*<a href="mailto:sommosse_bologna@inventati.org" target="_blank">Scrivici!</a></b> >>Vieni? A quale gruppo pensi di partecipare? Cerchi un posto per dormire? Vorresti info sui trasporti? Il biglietto costa troppo? </p> <p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-17748371899215234732008-04-16T02:11:00.001-07:002008-04-16T02:11:53.303-07:00Comunicato UDI sulla pillola del giorno dopo... E il numero per denunciare!<h3 class="post-title entry-title"> <a href="http://retedelledonnedibologna.blogspot.com/2008/04/comunicato-udi-sulla-pillola-del-giorno.html">Comunicato UDI sulla pillola del giorno dopo... E il numero per denunciare!</a> </h3> <p><span style="font-weight: bold;">Prima di tutto ecco i numeri ai quali segnalare immediatamente l'eventuale rifiuto di somministrare la contraccezione d'emergenza (LA PILLOLA DEL GIORNO DOPO)</span><br /><br /> <span style="font-weight: bold;"> 0659942378- 0659942758</span><br /><span style="font-weight: bold;"> (ufficio segnalazioni del ministero della salute)</span></p><p style="font-family: trebuchet ms;"><span style="font-size: 100%;"><b><br /></b></span></p><p style="font-family: trebuchet ms;"><span style="font-size: 100%;"><b><br /></b></span></p><span style="font-size: 100%;"><b>Contraccezione d’emergenza: anche noi "non possumus"</b><br /></span> <p style=""><span style="font-size: 100%;">Non possiamo più tollerare la vergognosa indulgenza delle istituzioni sanitarie e di governo verso quei medici che fanno obiezione alla prescrizione della contraccezione d'emergenza, detta "pillola del giorno dopo". Episodio dopo episodio, denuncia dopo denuncia, ci troviamo di fronte ad una diffusa e vergognosa omertà. E diciamo questo proprio ora, dopo che finalmente si rompe, anche sulla stampa, il muro di silenzio che ha circondato le nostre denunce in tutti questi anni. Ora che, a elezioni ormai sopraggiunte, Livia Turco ha predisposto due numeri, pubblicati dai giornali (0659942378-0659942758) corrispondenti all'Ufficio relazioni con il pubblico del Ministero della Salute, per "segnalare casi di rifiuto di certificazione della contraccezione d'emergenza" (la Repubblica, 9 aprile 2008), ora che qualcuno, per esempio il PM della Procura di Roma, nel chiedere l'archiviazione della denuncia presentata nel 2006 da una donna che si era vista rifiutare la certificazione, incomincia a porre il quesito se "forse" sia il caso di legiferare sull'obiezione di coscienza dei medici (la Repubblica, 9 aprile 2008). </span></p> <p style="font-family: trebuchet ms;" align="justify"><span style="font-size: 100%;">Ora, forse, si incomincia a capire che cosa è successo in questi anni di "ritardo", in realtà anni di copertura ideologica, maschilista e fondamentalista di gravi prevaricazioni contro le donne. </span></p> <p style=""><span style="font-size: 100%;">Facciamo dunque sapere che l'UDI- Unione Donne in italia segue con pena e vera angoscia le vicissitudini delle donne che girano da un posto all'altro, elemosinando ciò che spetta loro di diritto... ma aggiungiamo che daremo voce e azione alla nostra pena. </span></p> <p style=""><span style="font-size: 100%;">Quei medici buontemponi (molti uomini e qualche donna, ahimè) che sottopongono giovanissime terrorizzate e insicure, ma anche donne mature e consapevoli, all'umiliante <b> gioco dell'oca</b> che hanno inventato per loro (vai alla casella, salta, fai un passo indietro) debbono sapere che abbiamo tutta l'intenzione di togliere il giocattolo dalle loro mani. </span></p> <p style=""><span style="font-size: 100%;"> A breve sarà attivo il Comitato nazionale delle donne <b>"Quando decidiamo noi"</b>, promosso dall'UDI, che fra i suoi obbiettivi principali prevede proprio il monitoraggio (dalla parte delle donne) della corretta applicazione della 194, con tutti i suoi corollari. </span></p> <p style="font-family: trebuchet ms;" align="justify"><span style="font-size: 100%;">Vedremo se nell'Italia e nell'Europa del terzo millennio si potranno ancora predisporre queste forche caudine per deridere e disprezzare le donne, se la definizione della funzione di un farmaco deve essere subordinata all'estro del momento o se esistono definizioni convenzionali che debbono valere per tutti. </span></p> <p style=""><span style="font-size: 100%;">Gli ordini professionali di medici e farmacisti, le direzioni sanitarie e i sindaci (responsabili ultimi della salute dei cittadini) avranno in noi un pubblico attento, nel frattempo chiediamo al prossimo governo di liberalizzare subito la contraccezione d'emergenza, togliendo le donne dal ricatto di gente senza scrupoli e anche un po' perversa. Abbiamo aderito alla campagna radicale su questo tema e continueremo ad insistere su tale obbiettivo a breve termine.</span></p> <p style=""><span style="font-size: 100%;">Tutti sanno che la "pillola del giorno dopo" è un contraccettivo d'emergenza (definizione ufficiale dell'OMS), praticamente innocua, almeno come lo può essere un farmaco, che è distribuita senza ricetta in molti paesi europei e in alcuni (Norvegia, Olanda e Svezia) è distribuita anche fuori dalle farmacie. Dunque la ricetta è lo strumento di controllo e di filtro che dobbiamo togliere di mezzo. </span></p> <p style=""><span style="font-size: 100%;">Contemporaneamente certo pretendendo una sanità civile e sottoposta alla legge e non una giungla dove ciascuno fa quello che gli pare, pretendendo quindi che i santoni dell'embrione, anche virtuale, compiano le proprie pratiche lontani dai luoghi della salute pubblica, ma siccome potrebbe essere una cosa lunga e ci siamo fidate anche troppo della buonafede di dirigenti sanitari, medici e amministratori, intanto diciamo: via la ricetta dalla contraccezione d'emergenza! </span></p> <p style=""><span style="font-size: 100%;"><i>Laura Piretti </i></span></p> <p style=""><span style="font-size: 100%;"><b> Udi-Unione Donne in italia </b><br /></span></p><span style="font-size: 100%;">Roma 15 aprile 2008</span><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-7804744318525922502008-04-02T06:28:00.001-07:002008-04-02T06:28:54.933-07:00La Pillola del giorno dopo: i fatti di Pisa<h3 class="post-title entry-title"> <a href="http://retedelledonnedibologna.blogspot.com/2008/04/la-pillola-del-giorno-dopo-i-fatti-di.html"><br /></a> </h3> <p><strong><span style="color: fuchsia;">Da <a href="http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2008/04/02/pisa-quell-elemosina-della-pillola-del-giorno-dopo">Femminismo a Sud<br /></a><br />A Pisa</span></strong> è successa una cosa grave. Due ragazze alla ricerca della *pillola del giorno dopo* sono state trattate ne più e ne meno che come delle fastidiose accattone. Sia i medici della guardia medica che quelli dell'ospedale hanno rifiutato di prescrivere il farmaco richiesto. Per chiarire ancora, semmai ve ne fosse bisogno: La pillola del giorno dopo NON E' la RU486, la famosa pillola abortiva che eviterebbe alle donne che vogliono interrompere la gravidanza la crudeltà di un invasivo e dolorosissimo intervento chirurgico. La pillola del giorno dopo E' un contraccettivo d'emergenza che va preso entro le 72 ore dal rapporto a rischio. </p><p> <strong><span style="color: fuchsia;">Nulla</span></strong> dice che i medici possano obiettare. Nessun medico si può rifiutare di prescrivere la pillola del giorno dopo. Una delibera del consiglio regionale toscano, infatti, "<em>avverte i medici che non fornire la pillola a chi la chiede si configura come un reato: quello di interruzione di pubblico servizio</em>". </p> <p> <strong><span style="color: fuchsia;">Ma a Pisa</span></strong> evidentemente i medici pensano di essere in un altro stato e fanno un po' come gli pare e per questo rischiano una sanzione disciplinare dalla azienda sanitaria locale e una denuncia in piena regola. I dottori di cui si parla, secondo le segnalazioni arrivate all'Asl, hanno rifiutato di prescrivere la pillola del giorno dopo a due ragazze che in giorni e luoghi differenti sono andate a chiedere assistenza. </p> <p> <strong><span style="color: fuchsia;">La prima</span></strong> ha trovato un bel cartello alla porta della guardia medica che diceva: "<em>Presso questo ufficio non viene prescritta la cosiddetta pillola del giorno dopo</em>". Capite? Neppure fosse una casa privata o un negozio di alimentari in cui si può trovare scritto: "In questo negozio non si vende carne di pollo!". </p> <p> <strong><span style="color: fuchsia;">La ragazza</span></strong> giustamente non si arrende. Sono le due di notte e non può rintracciare ne' il suo medico curante ne' la ginecologa. Così prova ad andare in ospedale. Anche lì però la stessa storia. Le hanno detto che doveva aspettare fino alle 6.00 del mattino perchè il medico di guardia notturno era un obiettore di coscienza e non avrebbe prescritto la pillola. </p> <p> <strong><span style="color: fuchsia;">Al cambio turno</span></strong> la ragazza riceve la pillola, pagata con un ticket di 25 euro (che attraverso la prescrizione alla guardia medica sarebbe costata molto meno), e dato il ritardo con cui l'ha presa c'e' certamente un dubbio sulla sua efficacia. </p> <p> <strong><span style="color: fuchsia;">Dopo qualche giorno</span></strong> un'altra ragazza accompagnata da un'amica si reca al pronto soccorso. Deve aspettare le emergenze della fila fino a che un'infermiera non le indica la guardia medica per accellerare i tempi. Così la ragazza chiama al telefono ed è arrivata la doccia fredda: i medici hanno risposto "<em>di restare pure al pronto soccorso perché tanto lì nessuno dei medici le avrebbe prescritto la pillola</em>". Così l'infermiera non può fare altro che consigliarle di provvedere svegliando una persona fidata che avrebbe potuto risolvere il problema entro la fine delle 72 ore. </p> <p> <strong><span style="color: fuchsia;">Su queste</span></strong> due gravi vicende l'Asl "<em>ha avviato una indagine interna</em>". Come prima cosa tenteranno di individuare con certezza - come dice <a href="http://iltirreno.repubblica.it/dettaglio/La-pillola-del-giorno-dopo-Arrangiatevi/1439825?edizione=EdRegionale" target="_blank">il quotidiano da cui è tratta la notizia</a> - i medici che si sono rifiutati di prescrivere la pillola e di chiarire la questione del cartello *non autorizzato* affisso davanti la porta della guardia medica. </p> <p> <strong><span style="color: fuchsia;">A questo proposito</span></strong> il Presidente dell'Ordine dei medici di Pisa ricorda che il comitato di bioetica ha "<em>introdotto la possibilità di una cosiddetta clausula di coscienza</em>": vale a dire che se un medico non si sente di prescrivere la pillola del giorno dopo può seguire la propria coscienza a patto che "<em>metta in condizione la paziente di ottenere quello che chiede nei tempi e nei termini stabiliti</em>". Tutto ciò però può essere fatto se l'azienda sanitaria riceve comunicazione di questa intenzione. Dall'Asl pisana invece non arrivano notizie di medici che hanno segnalato ufficialmente particolari disagi e che si siano appellati alla clausula di coscienza. </p> <p> <strong><span style="color: fuchsia;">Insomma</span></strong> questi medici non hanno proprio scuse di nessun genere. Diventa poi oltremodo paradossale che un comitato di bioetica possa fornire linee di comportamento della professione che dovrebbero essere sancite per legge. Cosa ne direbbero i medici se il "<em>comitato delle donne incazzate</em>" (che si può fare, statene certi) stabilisse che ad ogni medico che assume questo comportamento può essere dedicato il provvedimento indicato secondo le nostre particolari clausule di coscienza? Lascio a voi la libertà di immaginare quale potrebbe essere... </p> <p> <strong><span style="color: fuchsia;">--->>>Per tutte: se vi capita la stessa cosa, se andate in farmacia e il farmacista non vi vuole dare la pillola del giorno dopo neppure su presentazione della ricetta, denunciate medici e farmacisti. <a href="http://osservarosa.blogspot.com/2008/02/pillola-del-giorno-dopo-un-diritto.html" target="_blank">QUI</a> le istruzioni per sapere come fare. </span></strong> </p><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-48770307799618196332008-03-19T10:42:00.000-07:002008-03-19T10:43:01.986-07:00Il consiglio d'Europa: depenalizzare l'aborto<p><span style="font-size:130%;"><span style="font-weight: bold;"><span style="font-weight: bold;">Ciao a tutte,<br /></span></span></span></p><p><span style="font-size:130%;"><span style="font-weight: bold;"><span style="font-weight: bold;">qui sotto la notizia dal Messaggero, invece <a href="http://assembly.coe.int/main.asp?Link=/documents/workingdocs/doc08/edoc11537.htm" target="_blank" onclick="return top.js.OpenExtLink(window,event,this)">QUI</a> <span style="font-weight: bold;">il documento originale (in inglese)</span> mentre <a href="http://docs.google.com/Doc?id=dcc5khsx_17dgzsscd8" target="_blank" onclick="return top.js.OpenExtLink(window,event,this)">QUI</a><a href="http://docs.google.com/Doc?id=dcc5khsx_17dgzsscd8" target="_blank" onclick="return top.js.OpenExtLink(window,event,this)"> </a>una traduzione automatica, perciò poco scorrevole...</span></span></span><br /></p><p>ROMA (18 marzo) - La Commissione pari opportunità dell'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (Pace) ha approvato a larga maggioranza una bozza di documento che chiede la depenalizzazione dell'aborto per evitare le pratiche clandestine. Il documento invita i Paesi membri a garantire alle donne l'esercizio effettivo del loro diritto ad abortire, eliminando tutte quelle restrizioni che non permettono un'interruzione clinica della gravidanza in appropriate condizioni mediche e psicologiche.<br /><br /><b>Diritto non garantito.</b> «Proibire l'aborto - si legge - non ne comporta una riduzione nel numero, ma al contrario spinge a utilizzare metodi clandestini, che sono più traumatici e più pericolosi. L'aborto su richiesta in teoria è possibile in tutti gli stati membri del Consiglio d'Europa, con le sole eccezioni di Irlanda, Malta, Andorra e Polonia; tuttavia anche nei paesi dove l'aborto è legale, le condizioni non sono tali da garantire alle donne l'effettivo esercizio di questo diritto».<br /><br /><b>Gli ostacoli.</b> Numerosi sono gli ostacoli: la mancanza di dottori disposti a praticare l'aborto, i ripetuti consulti medici richiesti, i lunghi tempi di attesa, il periodo di tempo concesso per poter cambiare idea o la mancanza di un'adeguata copertura finanziaria.<br /><br /><b>Prevenzione.</b> Il documento sottolinea, infine, che l'aborto non è «un metodo di pianificazione familiare» e deve essere evitato nei limiti del possibile attraverso la prevenzione: ridurre i prezzi dei contraccettivi e introdurre l'educazione sessuale obbligatoria nelle scuole. Il rapporto sarà discusso in seno alla plenaria dall'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa che si terrà a Strasburgo dal 14 al 18 aprile.</p><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-89908355603550148382008-03-12T04:01:00.001-07:002008-03-12T04:01:52.811-07:00Obiezione di coscienza...un po' d'ordine...Di seguito riportiamo l'articolo 9 delle <span style="font-size: 78%;"><strong style="font-weight: normal;"></strong></span>che riguarda l'obiezione di coscienza. La Legge è naturalmente la <a href="http://www.scribd.com/full/1013154?access_key=key-24i1vf1duyfbj79tjb99">L194/78</a> ovvero...<br /><p><strong style="font-weight: bold; font-family: georgia;"><span style="font-weight: normal;"><span style="font-weight: bold;">Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza.</span></span></strong> Ancora inapplicata in vari articoli: non è stato attivato per effettuare IVG alcun ambulatorio appositamente attrezzato funzionalmente collegato all'ospedale, dopo la settimana di riflessione l'intervento urgente può essere programmato a distanza di 4 settimane, non è stata introdotta in Italia alcuna tecnica innovativa, compreso l'aborto farmacologico. I consultori familiari, preposti alla vengono progressivamente "disattivati" (da 3000 a 2000 dal 1994 ad oggi).<br /><br /></p><p style="text-align: left; font-family: georgia;"><span style="font-size: 100%;"><b style=""><span style="color: fuchsia;">Articolo 9</span><span style="color: fuchsia;"><o:p></o:p></span></b></span></p> <p style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 100%;"><strong><span style="">Il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie non è tenuto a prendere parte alle procedure di cui agli articoli 5 e 7 </span></strong><strong><span style="font-weight: normal;">(gli articoli riguardano le procedure</span></strong><strong><span style=""> per l’IVG - NdR) ed agli interventi per l'interruzione della gravidanza quando sollevi obiezione di coscienza, con preventiva dichiarazione.</span></strong></span><span style="font-size: 100%;"> La dichiarazione dell'obiettore deve essere comunicata al medico provinciale e, nel caso di personale dipendente dello ospedale o dalla casa di cura, anche al <st1:personname st="on">dire</st1:personname>ttore sanitario, entro un mese dall'entrata in vigore della presente legge o dal conseguimento della abilitazione o dall'assunzione presso un ente tenuto a fornire prestazioni <st1:personname st="on">dire</st1:personname>tte alla interruzione della gravidanza o dalla stipulazione di una convenzione con enti previdenziali che comporti l'esecuzione di tali prestazioni. L'obiezione può sempre essere revocata o venire proposta anche al di fuori dei termini di cui al precedente comma, ma in tale caso la dichiarazione produce effetto dopo un mese dalla sua presentazione al medico provinciale. <b style="">L'obiezione di coscienza esonera il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie dal compimento delle procedure e delle attività specificamente e necessariamente <st1:personname st="on">dire</st1:personname>tte a determinare l'interruzione della gravidanza, e non dall'assistenza antecedente e conseguente all'intervento.</b> <strong><span style="color: fuchsia;">Gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare lo espletamento delle procedure previste dall'articolo 7 e l'effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti secondo le modalità previste dagli articoli 5, 7 e 8.</span></strong> <b style="">La regione ne controlla e garantisce l'attuazione anche attraverso la mobilità del personale.</b> <strong>L'obiezione di coscienza non può essere invocata dal personale sanitario, ed esercente le attività ausiliarie quando, data la particolarità delle circostanze, il loro personale intervento è indispensabile per salvare la vita della donna in imminente pericolo.</strong> L'obiezione di coscienza si intende revocata, con effetto, immediato, se chi l'ha sollevata prende parte a procedure o a interventi per l'interruzione della gravidanza previsti dalla presente legge, al di fuori dei casi di cui al comma precedente.</span></p><br /><p>>> E' chiaro alla lettura che questo articolo non viene rispettato da medici, infermieri che obiettano. Perchè se è vero che "l'obiezione di coscienza esonera il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie dal compimento(...) delle attività specificamente e necessariamente dirette a determinare l'interruzione della gravidanza, e non dall'assistenza antecedente e conseguente all'intervento", è altrettanto vero che <span style="color: rgb(204, 51, 204); font-weight: bold;">molt* si rifiutano di:<br /></span></p><p style="font-family: georgia;"><span style="font-size: 100%;">1) preparare le donne all'intervento e di prendersene cura alla fine dell'intervento. Ci sono casi in cui donne non sono state assistite al termine dell'intervento e si sono viste rifiutare l'aiuto fino all'arrivo del non-obiettore (infermiere o medico).</span></p><p>2) prescrivere la <span style="font-weight: bold;">Pillola del giorno dopo</span> (generalmente il farmaco prescritto è il <span style="font-style: italic; font-family: georgia;">Lavonelle</span><span style="font-family: georgia;">, <span style="font-weight: bold;">attenzione</span> a distinguerlo dalla RU486 che è invece un farmaco abortivo commercializzato nel resto d'Europa e che evita l'intervento chirurgico alle donne). </span>Ora, questo è un <span style="font-weight: bold;">metodo contraccettivo d'emergenza </span>e perciò non è regolato dalla L.194. <span style="font-weight: bold;">L'obiezione riguardo alla prescrizione della pillola del giorno dopo E' ILLEGALE e VA DENUNCIATA alle autorità di competenza (tutte le info su come denunciare </span><a style="font-weight: bold;" href="http://osservarosa.blogspot.com/2008/02/pillola-del-giorno-dopo-un-diritto.html">qui</a><span style="font-weight: bold;">).</span><br /></p>In questo senso hanno agito le compagne del TPO con la loro <a href="http://www.globalproject.info/art-15251.html">dimostrazione contro la Farmacia Sant'Antonio </a>, subendo poi ben <a href="http://www.globalproject.info/print-15295.html">17 denunce.</a><br /><span style="font-weight: bold;"></span><br />>> Inoltre se è vero che <span style="font-size: 100%;"><strong style="font-weight: normal;"><span style="">"gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare lo espletamento delle procedure previste dall'articolo 7 e l'effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti secondo le modalità previste dagli articoli 5, 7 e 8 e l</span></strong>a regione ne controlla e garantisce l'attuazione anche attraverso la mobilità del personale"<br />è altrettanto vero che questo non avviene e le regioni non controllano (nella maggior parte dei casi) o non controllano abbastanza, l'espletamento effettivo della legge!!!</span><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-77749449016274588182008-02-24T04:43:00.000-08:002008-02-24T04:45:05.188-08:00Petizione per commercializzare la RU486<p class="MsoNormal" style="text-align: center;" align="center"><span style="font-weight: bold;">Ru486 la pillola per l'aborto non chirurgico</span><o:p></o:p></p> <p class="MsoNormal"> <o:p></o:p></p> <p class="MsoNormal"> <o:p></o:p></p> <p class="MsoNormal">Gentile ministro<o:p></o:p></p> <p class="MsoNormal">grazie alla legge del 1978, le donne hanno potuto accedere ai servizi del sistema sanitario nazionale anche per abortire, superando la clandestinita' a cui fino ad allora erano costrette. La legge, quindi, ha rappresentato una innovazione civica e sanitaria.<o:p></o:p></p> <p class="MsoNormal">Il metodo chirurgico piu' diffuso per la pratica abortiva e' quello dell'aspirazione (noto come Karman, dal medico che lo ha inventato). Ma in questi anni si e' anche diffusa una pratica non chirurgica, farmacologica, basata sul principio attivo della pillola RU486. Milioni di donne ne hanno fatto uso nei Paesi dell'Ue. In Francia e' autorizzata dal <st1:metricconverter productid="1988, in" st="on">1988, in</st1:metricconverter> Gran Bretagna dal 1990 e in Svezia dal <st1:metricconverter productid="1991. In" st="on">1991. In</st1:metricconverter> quasi tutti i Paesi il suo uso e' legale.<o:p></o:p></p> <p class="MsoNormal">I vantaggi dell'aborto farmacologico sono riscontrati in termini sanitari, psicologici ed economici.<o:p></o:p></p> <p class="MsoNormal">Nel primo e nel secondo caso, la semplicita' di un intervento non chirurgico, evita il trauma della sala operatoria.<o:p></o:p></p> <p class="MsoNormal">Nel secondo caso, e' noto che oggi il costo pagato dalla Regione all'ospedale e' mediamente di euro 8-900,00, comprendente degenza e intervento. Invece con <st1:personname productid="la RU" st="on">la RU</st1:personname>486 l'intervento chirurgico sarebbe sostituito dall'assistenza medica, e la degenza sarebbe minima: ne deriverebbe un risparmio economico per il SSN.<o:p></o:p></p> <p class="MsoNormal"> <o:p></o:p></p> <p class="MsoNormal">Per queste ragioni, signor ministro<o:p></o:p></p> <p class="MsoNormal">LE CHIEDIAMO<o:p></o:p></p> <p class="MsoNormal">di aprire alla commercializzazione della RU486 anche il nostro Paese, invitando le aziende che gia' operano in Europa a presentare le necessarie richieste di autorizzazione <o:p></o:p></p> <p class="MsoNormal"><o:p> </o:p><a href="http://www.aduc.it/dyn/ru486/petizione.html" class="rucapitolo">FIRMA LA PETIZIONE!</a></p><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-73123579979340864852008-02-22T06:09:00.000-08:002008-02-23T03:50:06.966-08:00Pillola del giorno dopo: è un diritto!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.asurzona4.marche.it/downloadfree.asp?lib=Immagini&ID=1335&UT_ID=1008"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer; width: 128px; height: 128px;" src="http://www.asurzona4.marche.it/downloadfree.asp?lib=Immagini&ID=1335&UT_ID=1008" alt="" border="0" /></a><br /><div style="text-align: left;">In continuità con la campagna<br /><a href="http://retedelledonnedibologna.blogspot.com/2008/02/obiettiamo-gli-obiettori-la-rete-delle.html">"Obiettiamo gli Obiettori"</a><br />proposta dalle <a href="http://www.vieneprimalagallina.org/">Mai Stat@ Zitt@</a> di Milano<br />segnaliamo queste importanti informazioni<br />per la difesa dei nostri diritti<br /></div><p class="MsoNormal"><br /><br /><br /></p><div style="text-align: right; font-style: italic;font-family:arial;"><span style="font-size:180%;"><b>Pillola del giorno dopo</b></span></div><p style="text-align: justify;" class="MsoNormal"><b><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Come denunciare i medici che si rifiutano di prescriverla:</span><br /></b></p><p style="text-align: justify;" class="MsoNormal"><a href="http://www.lucacoscioni.it/files/Esposto%20pillola%20del%20giorno%20dopo.pdf">Scarica l'esposto-tipo</a>, tenendo conto che i fatti esposti sono relativi ad un caso specifico, e vanno quindi sostituiti con la situazione che hai dovuto concretamente affrontare<br /><br /><br /><b><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Come denunciare i farmacisti che si rifiutano di venderla:</span><br /></b><a href="http://www.lucacoscioni.it/files/Modello%20denuncia%20farmacisti.doc">Scarica la denuncia-tipo per i farmacisti</a> che si rifiutano di vendere la pillola del giorno dopo<b><br /><a href="http://www.lucacoscioni.it/files/Modello%20denuncia%20farmacisti.doc" target="_blank"></a></b><br /><br /><br /><br /><b><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Consigli pratici contro l'ostruzionismo ospedaliero</span><br /></b></p><ul style="text-align: justify;"><li>Fatti sempre registrare all’entrata del Pronto Soccorso</li></ul><ul style="text-align: justify;"><li>Chiedi al personale medico e infermieristico con cui vieni in contatto di qualificarsi</li></ul><ul style="text-align: justify;"><li>Se ti dicono che il ginecologo di turno non può riceverti, chiedi il motivo e le sue generalità</li></ul><ul style="text-align: justify;"><li>Fatti rilasciare una cartella di Pronto Soccorso contenente i motivi della mancata prescrizione</li></ul><ul style="text-align: justify;"><li>Se si rifiutano di aderire a queste tue legittime richieste e ti allontanano senza giustificato motivo, chiama subito le forze dell’ordine e denuncia il tutto sul posto in loro presenza. </li></ul><p style="text-align: justify;" class="MsoNormal"><br /><br /><b style="color: rgb(0, 0, 0);">Pillola del giorno dopo</b><br />La pillola del giorno dopo (meglio sarebbe chiamarla contraccezione di emergenza), commercializzata nel nostro Paese con il nome di Norlevo o Levonelle, è un farmaco utilizzato come contraccettivo di emergenza entro le 72 ore successive ad un rapporto sessuale non protetto: il levonorgestrel, nella dose di 1,5 mg assunta per via orale, agisce inibendo o alterando la qualità dell'ovulazione (come peraltro fanno tutti i contraccettivi ormonali) e non interferendo in alcun modo sull'impianto dell'ovulo fecondato sulla mucosa uterina, che avviene 8 giorni dopo la fecondazione; poiché la gravidanza inizia appunto con l'annidamento dell'ovulo fecondato nella mucosa uterina, non può affermarsi che il farmaco sia abortivo, non solo perchè non interrompe una gravidanza in atto, ma anche perché non interferisce sul destino di un ovulo fecondato (cosa che per alcuni è equiparabile ad un aborto). Il metodo, che ha un'efficacia tanto maggiore quanto prima viene utilizzato, è inefficace se l'impianto dell'ovulo è già avvenuto: in tal caso, tuttavia, l'assunzione del farmaco non influisce sulla prosecuzione della gravidanza.<br />In italia la pillola del giorno dopo può essere venduta con ricetta nominale non ripetibile prescritta da un medico: pertanto in caso di necessità è necessario rivolgersi obbligatoriamente a un medico o a un ginecologo, con tutte le difficoltà (sia di ordine pratico che di ordine psicologico) che si ricollegano a tale eventualità. In molti Paesi europei la contraccezione d'emergenza è liberamente acquistabile come farmaco da banco, e in alcuni casi viene addirittura distribuita gratuitamente. Negli Stati Uniti <st1:personname productid="la FDA" st="on">la FDA</st1:personname> ha stabilito che la cosiddetta pillola del giorno dopo possa essere acquistata dai maggiorenni senza la ricetta medica (estate 2006).<br />Un'altra peculiarità del nostro Paese riguarda l'obiezione di coscienza, che è prevista soltanto dalla legge 194 sull'interruzione di gravidanza (e che quindi prevede una gravidanza accertata), ma secondo un parere non vincolante del Comitato Nazionale per <st1:personname productid="la Bioetica" st="on">la Bioetica</st1:personname> potrebbe essere estesa alla prescrizione della pillola del giorno dopo (in assenza di una gravidanza accertata).<br />Sono segnalati in tutta Italia casi di ospedali che negano la prescrizione della pillola del giorno nei momenti critici in cui non è reperibile né il medico nel consultorio familiare, né il medico di base (per esempio durante i finesettimana), adducendo come come motivo l'obiezione di coscienza dei medici di turno.</p><div style="text-align: justify;">(<a href="http://www.lucacoscioni.it/pillola_del_giorno_dopo" target="_blank">http://www.lucacoscioni.it//pillola_del_giorno_dopo</a>)<br /></div><br /><p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-71791098531106696312008-02-13T01:37:00.000-08:002008-02-13T06:05:41.224-08:00Presidio 14/02/2008 ore 17.00 al Sant'Orsola - Difendiamo la libertà di scelta delle donne!<div style="text-align: justify;"><span class="q" id="q_1181221ae727f67f_1" style="font-size:100%;"> <p style="margin-bottom: 10pt;"><span style="font-family:Arial;"><span style="font-family:Arial;">Care,</span></span></p></span><br /><span class="q" id="q_1181221ae727f67f_1" style="font-size:100%;"><p style="margin-bottom: 10pt;"><span style="font-family:Arial;"><span style="font-family:Arial;">avrete sicuramente letto la terribile notizia del <a href="http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/cronaca/napoli-aborto/napoli-aborto/napoli-aborto.html" target="_blank" onclick="return top.js.OpenExtLink(window,event,this)">blitz della polizia al Policlinico di Napoli</a> dovuto, dicono, alla segnalazione anonima di un infanticidio in flagranza</span></span> <span style="font-family:Arial;"><span style="font-family:Arial;">(<b><span style="color:black;"><span style="font-weight: bold;color:black;" >Art. 578 </span></span></b><span style="color:black;"><span style="color:black;">Infanticidio in condizioni di <b><span style="font-weight: bold;">abbandono materiale e morale</span></b>)</span></span></span></span><span style=";font-family:Arial;color:black;" ><span style=";font-family:Arial;color:black;" >, risoltosi nell'ammissione di un normale aborto terapeutico, dopo lunghi e illegittimi interrogatori e sequestro del materiale biologico espulso (previo riconoscimento della "vittima" da parte della madre).</span></span></p></span><br /><span class="q" id="q_1181221ae727f67f_1" style="font-size:100%;"><p style="margin-bottom: 10pt;"><span style=";font-family:Arial;color:black;" ><span style=";font-family:Arial;color:black;" >Chi ci dice che quella telefonata sia mai arrivata? Chi può dire se non fosse invece in atto un'indagine ambientale, se non vi fosse tra le corsie un poliziotto in borghese in attesa di poter punire quei pochi medici che non obiettano all'IVG? Viviamo in questi giorni un accanimento generalizzato (disumano e rabbioso) contro la libertà di scelta delle donne che si sta traducendo sempre più in violenze e ingiurie. In stigmatizzazioni senza senso e ora, addirittura, in un tentato arresto! Questo atto vigliacco risuona nella testa di tutte come un temibile avvertimento: vi puniremo, assassine! Ma noi non siamo assassine e tanto meno abbiamo paura. Siamo soltanto sempre più indignate e pronte a difendere le nostre vite, la nostra dignità di donne libere di scegliere.</span></span></p></span><br /><span class="q" id="q_1181221ae727f67f_1" style="font-size:100%;"><p style="margin-bottom: 10pt;"><span style=";font-family:Arial;color:black;" ><span style=";font-family:Arial;color:black;" >E' chiaro come il <a href="http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/cronaca/documento-neonati/documento-neonati/documento-neonati.html" target="_blank" onclick="return top.js.OpenExtLink(window,event,this)">protocollo firmato dai ginecologi cattolici romani</a> sulla rianimazione del feto sia colpevole di aver creato un clima di criminalizzazione delle donne che vogliono o che sono costrette ad abortire. E' chiaro che la proposta di moratoria sull'aborto di Ferrara ha avuto echi straordinari tra gli integralisti che siedono e siederanno nel nostro parlamento. E' chiaro il servilismo del nostro ceto politico ai diktat vaticani così come pare chiaro che non possiamo accettare una campagna elettorale tutta incentrata su come stigmatizzare i nostri corpi e come limitare la nostra libertà di autodeterminazione.</span></span></p></span><br /><br /><span class="q" id="q_1181221ae727f67f_1" style="font-size:100%;"><p style="margin-bottom: 10pt;"><span style=";font-family:Arial;color:black;" ><span style=";font-family:Arial;color:black;" >Le compagne napoletane saranno giovedì 14/02/2008 alle 17.00 in presidio in Piazza Vanvitelli. Le donne in tutta la nazione stanno organizzando presidi in concomitanza con quello napoletano.</span></span></p></span><br /><br /><span class="q" id="q_1181221ae727f67f_1" style="font-size:100%;"><p style="margin-bottom: 10pt;"><span style=";font-family:Arial;color:black;" ><span style=";font-family:Arial;color:black;" ><b><span style="font-weight: bold;">A Bologna l'appuntamento è alle 17.00 sotto l'Ospedale Sant'Orsola (Via Massarenti 9), cioè alle porte del reparto di ginecologia con il più alto numero di obiettori di coscienza, ove, insomma, il servizio pubblico non garantisce l'applicazione della Legge 194.</span></b></span></span></p></span></div><p style="margin-bottom: 12pt; text-align: justify;"><span style=";font-family:Arial;font-size:130%;color:black;" ><span style=";font-family:Arial;color:black;" ><b><span style="font-weight: bold;">Rete delle donne di Bologna </span></b></span></span><span style=";font-family:Arial;font-size:85%;" ><span style="font-family:Arial;"><br /></span></span></p> <span style="font-size:85%;"><br /></span><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-70595398478989011552008-02-04T06:36:00.000-08:002008-02-04T06:37:09.597-08:00Sul macabro pronunciamento dei ginecologi cattoliciDi Elena del Grosso (biologa e genetista) per la Rete delle donne di Bologna<br /><br /><br />Molte delle mie preoccupazioni, esternate ultimamente all’incontro “Occorre il nostro Benestare” si sono materializzate nella decisione presa dai titolari delle cattedre di Ostetricia delle quattro Università romane (alla faccia della laicità dell'insegnamento universitario). E' arrivato ciò che era nell'aria da molto tempo. La competizione elettorale che si è avviata necessitava di uno starting point. Gli "esperti" lo hanno preparato e consegnato ai competitori e purtroppo alle competitrici.<br />Credo che noi donne dobbiamo fare uno sforzo di riflessione individuale e collettivo per rispondere a quest'ennesimo attacco anche se ci fa schifo e forse siamo impegnate su temi che ci appassionano di più.<br />Ancora una volta la laicità e l'autodeterminazione della donne come diritto della persona a decidere di sé, del proprio corpo e della propria vita è la sola strada percorribile.<br />Per un momento lasciamo stare la 194 e prendiamo in considerazione la questione del testamento biologico (neanche questa voluta dalla chiesa ma su cui il mondo laico ha costruito un generale consenso) che riguarda le fasi della vita e della morte di ciascuna/o di noi . Il testamento biologico mentre ci interroga nel profondo, ci rimanda ad un'assunzione di responsabilità rispetto al che fare nei momenti estremi della nostra vita quando non possiamo più esercitare quel famoso "consenso informato" di cui il medico ha bisogno per agire sul nostro corpo e che è l'espressione della nostra autonomia di scelta sancita dalla Costituzione.<br />Un feto di 5 mesi può esercitare questo diritto all'autonomia e fare quindi testamento biologico? La risposta è evidente: no! Allora chi lo fa per esso?<br />Chi è il soggetto morale che lo può fare? Una legge astratta dello stato in nome di un'etica dei principi o la madre che ce l'ha nel suo corpo (quel feto è parte di essa) e la cui etica della responsabilità le consente di coniugare i fatti che inaspettatamente le vengono presentati con i valori che fino a quel momento l'hanno conformata?<br />Noi rispondiamo che quella donna come madre di quel feto che dopo 5 mesi è evidentemente un figlio desiderato è l'unica autorizzata a parlare e prendere la decisione (non siamo all'inizio di una gravidanza dove se non c'è il desiderio o la possibilità di essere madre, il diritto a interrompere la gravidanza non è da mettere in discussione). Non ci dovrebbe essere legge dello stato o altro genitore a prendere il suo posto (non si è forse sempre detto "mater certa est"?). Nessun altro, tranne lei, può elaborare quel dolore e quel lutto.<br />La proposta dei ginecologi è offensiva di tutto questo. E' una sorta di accanimento terapeutico e di violenza inaudita nei confronti delle donne. E' una cattiveria gratuita che fa scempio della gravità e della sofferenza di quella donna che è costretta a rinunciare alla propria felicità in nome di una sicura vita di sofferenza o della sicura morte di quel figlio che ha nel suo grembo.<br />Tuttavia credo che le donne debbano fare una seria riflessione utilizzando un linguaggio più semplice possibile, accessibile al maggior numero di donne e che sappia parlare al cuore oltre che alla testa.<br />Su almeno due cose dobbiamo dire cose nuove:<br />• la medicalizzazione della gravidanza e di quell'embrione poi feto che cresce nel suo corpo che diventa un oggetto in mano al potere medico che tutto sa e tutto decide;<br />• la medicalizzazione delle nostre vite per cui o siamo sempre malate (il concetto di “completo benessere” volutamente e giustamente aggiunto dall'OMS sembra tuttavia rimanere un mito!) o se siamo sane siamo tuttavia “in pericolo di”.<br />In una società con un ambiente inquinato fino a porre in discussione l'intera sopravvivenza umana, con le guerre e le armi di distruzione di massa è ridicolo pensare che la classe dirigente si preoccupi davvero per la salute dei suoi concittadini in questo modo, considerato che al solito se lo fa ragiona soltanto in termini di costi del welfare.<br />Nella società della prevenzione, "meglio prevenire che curare" è uno slogan retorico ma efficace per la costruzione del consenso su ciò che è salute e ciò che è malattia. E’ uno slogan che si delinea perciò come uno strumento di controllo sociale e di discorso ideologico intorno alle politiche del corpo e della vita nel senso ampio del termine.<br />Le questioni eticamente sensibili diventano così strumenti di politiche che mirano a fare dei corpi di uomini e donne le nuove "res publicae" su cui e attraverso cui arrivare alle "nuove sintesi" politiche.<br />Personalmente così some sono stata molto critica alla "Nuova sintesi" sociobiologica di Wilson così sono contraria a queste nuove sintesi politiche che ripropongono vecchi modelli e che nello specifico della questione di cui si parla in questi giorni (mi fa schifo persino nominarla) ripropone l'antico conflitto tra il diritto alla vita della madre e il diritto alla vita del feto dove la chiesa si è sempre schierata a favore del figlio del padre dimenticando, i suoi sacerdoti (devoti o meno) di essere nati da una donna.<div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-59934330755440958182008-01-18T04:22:00.000-08:002008-01-18T04:23:24.840-08:00Occorre il Nostro Benestare<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixtV1nUSc5Fho6WOkEDYvK_7OYX9lM00YBvdWzTjK0C5J8qHmCLHp3sj6Jm3xrfDm-51yaPVkD_QhcVq8Zyouh3CUe4UyEyeieHqxCQR2U3YcWS6xLSMnGWYW8cMB8k1QA4gLFpLE-7gba/s1600-h/benestare.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixtV1nUSc5Fho6WOkEDYvK_7OYX9lM00YBvdWzTjK0C5J8qHmCLHp3sj6Jm3xrfDm-51yaPVkD_QhcVq8Zyouh3CUe4UyEyeieHqxCQR2U3YcWS6xLSMnGWYW8cMB8k1QA4gLFpLE-7gba/s400/benestare.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5156789138302294802" border="0" /></a><br /><div style="text-align: center;"><span style="color: rgb(204, 51, 204); font-weight: bold;font-size:130%;" >Occorre il nostro benestare.</span><span style="font-size:130%;"><br /><span style="font-weight: bold;">Insieme verso la conferenza nazionale sulla salute delle donne</span></span><br /></div><br />Vi invitiamo a raccogliere le carte, le idee e le forze, e incontrarci per decidere come interagire con la <span style="font-weight: bold;">Commissione salute donna istituita </span><span style="font-weight: bold;">presso Ministero salute</span>. L'obiettivo principale della Commissione è la reparazione della Prima Conferenza Nazionale sulla salute delle<br />donne, prevista per marzo 2008 e che avrà il compito di presentare il Primo Piano Intersettoriale triennale sulla salute delle donne.<br /><br /><span style="font-size:130%;"><span style="font-weight: bold;">Abbiamo delle cose da dire. Vogliamo farlo insieme?</span></span><br /><span style="font-weight: bold;">A Bologna, il 2 febbraio, dalle 10 alle 17, presso l'ex Convento di</span><br /><span style="font-weight: bold;">Santa Cristina (Via del Piombo 5 - </span><a style="font-weight: bold;" href="http://www.women.it/bibliotecadelledonne/come_arrivare.htm">come arrivare</a><span style="font-weight: bold;">)</span><br /><br />L'incontro è in continuità con le riunioni cittadine:<br />7 novembre 2007 presso Unione Femminile Nazionale a Milano<br />Giovedì 6 dicembre ore 18.30 a Bologna Hotel Savoia - Via S. Donato 161 realizzate in collaborazione con l'Associazione ginecologi consultoriali e con la riunione sovracittadina<br /><script><!-- D(["mb","nostro benestare\u0026quot;.\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003ePromuove: Osadonna Milano e Rete delle donne di Bologna\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003e______________________________\u003cwbr /\u003e_________________\u003cbr /\u003ePrecas mailing list\u003cbr /\u003e\u003ca onclick\u003d\"return top.js.OpenExtLink(window,event,this)\" href\u003d\"mailto:Precas@linux.women.it\"\u003ePrecas@linux.women.it\u003c/a\u003e\u003cbr /\u003e\u003ca onclick\u003d\"return top.js.OpenExtLink(window,event,this)\" href\u003d\"http://linux.women.it/mailman/listinfo/precas\" target\u003d_blank\u003ehttp://linux.women.it/mailman\u003cwbr /\u003e/listinfo/precas\u003c/a\u003e\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003e______________________________\u003cwbr /\u003e__________________________\u003cbr /\u003eTiscali Voce 8 Mega: Telefono + Adsl a soli ? 4,95 al mese.\u003cbr /\u003e\u003ca onclick\u003d\"return top.js.OpenExtLink(window,event,this)\" href\u003d\"http://abbonati.tiscali.it/promo/mail/\" target\u003d_blank\u003ehttp://abbonati.tiscali.it\u003cwbr /\u003e/promo/mail/\u003c/a\u003e\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003e------------------------------\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003eMessage: 2\u003cbr /\u003eDate: Fri, 18 Jan 2008 11:09:28 +0000\u003cbr /\u003eFrom: \u0026lt;\u003ca onclick\u003d\"return top.js.OpenExtLink(window,event,this)\" href\u003d\"mailto:infosexyshock@inventati.org\"\u003einfosexyshock@inventati.org\u003c/a\u003e\u0026gt;\u003cbr /\u003eSubject: [Sexyshock] ConSensuality news\u003cbr /\u003eTo: \u003ca onclick\u003d\"return top.js.OpenExtLink(window,event,this)\" href\u003d\"mailto:sexyshock@inventati.org\"\u003esexyshock@inventati.org\u003c/a\u003e\u003cbr /\u003eMessage-ID: \u0026lt;71bf2eccfa2494e77acc995abf9992\u003cwbr /\u003e6e@localhost\u0026gt;\u003cbr /\u003eContent-Type: text/plain; charset\u003d\u0026quot;UTF-8\u0026quot;\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003eNuovi workshop e appuntamenti per ConSensuality.\u003cbr /\u003eSe Mercoledi\' 30 gennaio siete liber@ e bolognesi\u003cbr /\u003edalle 19 da betty\u0026amp;books famo l\'aperitivo di presentazione.\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003eSe invece volete solo buttare l\'occhio sui nuovi corsi,\u003cbr /\u003equi un anteprima:\u003cbr /\u003e\u003ca onclick\u003d\"return top.js.OpenExtLink(window,event,this)\" href\u003d\"http://atelierbetty.noblogs.org/post/2008/01/17/consensuality-e-tornata\" target\u003d_blank\u003ehttp://atelierbetty.noblogs\u003cwbr /\u003e.org/post/2008/01/17/consensua\u003cwbr /\u003elity-e-tornata\u003c/a\u003e\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003ebetty :)\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003e------------------------------\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003e______________________________\u003cwbr /\u003e_________________\u003cbr /\u003eSexyshock mailing list\u003cbr /\u003e\u003ca onclick\u003d\"return top.js.OpenExtLink(window,event,this)\" href\u003d\"mailto:Sexyshock@inventati.org\"\u003eSexyshock@inventati.org\u003c/a\u003e\u003cbr /\u003e\u003ca onclick\u003d\"return top.js.OpenExtLink(window,event,this)\" href\u003d\"https://www.autistici.org/mailman/listinfo/sexyshock\" target\u003d_blank\u003ehttps://www.autistici.org\u003cwbr /\u003e/mailman/listinfo/sexyshock\u003c/a\u003e\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003e\u003cbr /\u003eFine di Digest di Sexyshock, Volume 46, Numero 14\u003cbr /\u003e******************************\u003cwbr /\u003e*******************\u003cbr /\u003e\u003c/div\u003e",0] ); //--></script>5 maggio 2007, presso Unione Femminile Nazionale a Milano, "Occorre il nostro benestare".<br /><br /><span style="font-size:130%;"><span style="color: rgb(204, 102, 204); font-weight: bold;">Promuove: Osadonna Milano e Rete delle donne di Bologna</span></span><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-16478715448933436742007-12-05T00:31:00.000-08:002007-12-05T00:39:45.014-08:00Contraccezione, gli italiani sfidano la sorte, coito interrotto è il metodo preferitoDa Repubblica.it<br /><br />I dati presentati a un convegno su giovanissime e immigrate<br />categorie più esposte al rischio di gravidanze indesiderate<br />Contraccezione, gli italiani sfidano la sorte<br />il coito interrotto è il metodo preferito<br /><br /><b>Contraccezione, gli italiani sfidano la sorte<br />il coito interrotto è il metodo preferito</b><br /><br />ROMA - Le donne italiane sono ancora poco informate sui diversi metodi contraccettivi. E nel terzo millennio è ancora il coito interrotto il "metodo" più usato per non avere bambini. Lo sostiene, dati alla mano, Emilio Arisi, consigliere della <a href="http://www.sigo.it/">Società italiana di Ginecologia e ostetricia (Sigo)</a>, intervenuto oggi a Roma al convegno "Sessualità e scelte consapevoli, quale informazione per le donne 'a rischio'?".<br /><br />"Purtroppo l'educazione sessuale in Italia è ancora insufficiente - afferma Arisi - Un'ignoranza che può determinare conseguenze anche molto gravi per la salute fisica e psichica della donna". Il convegno ha riunito studiosi, medici, esperti di comunicazione e associazioni proprio per esaminare modalità e necessità di informare le categorie più deboli, le giovanissime e le immigrate, più esposte al rischio di gravidanze indesiderate e contagio da malattie sessualmente trasmissibili. "In Italia aumentano le richieste di interruzione di gravidanza, così come gli aborti fra le donne immigrate - ha spiegato Arisi - eppure si fa ancora poco per prevenire il rischio di una gravidanza indesiderata".<br /><br />In base ai dati forniti dalla Sigo, in Italia crescono le richieste di interruzione di gravidanza per le minorenni (più 10,7% dal 1999), gli aborti fra le immigrate rappresentano il 30% del totale e la contraccezione è ai minimi europei (solo il 29% delle donne usa la pillola). Inoltre, secondo un'indagine realizzata l'estate scorsa, che ha coinvolto 1.100 ragazze, le italiane arrivano impreparate al primo appuntamento importante con il sesso: "La prima volta è senza 'paracadute' per una su tre. E il 30 per cento continua a sfidare la sorte, senza utilizzare alcun metodo contraccettivo oppure facendo affidamento sul coito interrotto (20 per cento). In pratica, solo una su due usa metodi sicuri ed efficaci".<br /><br />L'esperto cita anche l'ultima ricerca del Population Reference Bureau, dalla quale emerge che nei Paesi dell'Europa latina, Italia in particolare, il coito interrotto "è di gran lunga il sistema più utilizzato per prevenire una gravidanza". Rispetto alla media europea nel nostro Paese si fa ancora poco uso della pillola, utilizzata da circa il 20% delle donne in età fertile.<br /><br />Meno sicuri i dati sugli altri sistemi. "E' difficile fare un calcolo su quante spirali vengono utilizzate - aggiunge Arisi - perché si tratta generalmente di prodotti non farmaceutici, e l'uso è quindi incalcolabile". Lo stesso vale per il preservativo. "La quasi totalità dei profilattici usati nella prostituzione, ad esempio - termina l'esperto - è importata dall'estero".<br /><br />Rapporti a rischio nel nostro Paese, dunque, e senza che le donne possano opporsi: secondo una ricerca condotta su 12 paesi europei, presentata da Giuseppe Benagiano, direttore della prima scuola di specializzazione in Ginecologia e Ostetricia dell'Università La Sapienza, solo il 49% delle italiane ha voce in capitolo sul metodo contraccettivo da usare, contro il 90-92% di olandesi o tedesche. In ogni caso, gli italiani in generale si confermano amanti del sesso: per il 78% è "molto importante", e il 53% ammette di volerlo fare più di frequente. Da vero maschio latino, l'italiano diventa reticente solo se gli si chiede del desiderio sessuale: appena il 20% (molto meno di qualsiasi altro paese europeo) ammette di non aver fatto sesso perché non ne aveva voglia, e il 56% si trincera dietro una generica motivazione di "stress".<br /><br />Il convegno è stato promosso dall'<a href="http://it.notizie.yahoo.com/adnkxml/20071204/thl-contraccezione-al-via-osservatorio-n-6a24347_1.html">Osservatorio nazionale sulle abitudini sessuali e i comportamenti contraccettivi</a>, promosso dal programma di informazione sulla contraccezione ("<a href="http://www.sceglitu.it/index.php">Scegli tu</a>"), per migliorare l'educazione sessuale nel nostro Paese. "L'Osservatorio sarà uno strumento di servizio" spiega ancora Arisi, "un punto di indagine e approfondimento per promuovere convegni, ricerche, campagne informative e sensibilizzare le istituzioni per l'educazione sessuale e anticoncezionale nelle scuole". <br><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-10383180886647526622007-11-23T08:11:00.000-08:002007-11-23T08:13:22.690-08:00Il 25 Novembre della Rete<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFTUBzgX9zkiru1PWgt7wO9fFAr9Qwp-ynH1jeF6qlmFKoZ8DSnhLQX4YHG2OB-QLzeGsTdXXKAp9v3kJvdf3kZHDm3PSRoIs_mSXicgYgUp-RgzRqtszCB27A5Ny9z29AHQrxZV_zO9U/s1600-h/volantino+25+novembre+banchetto+definitivo_Page_1.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFTUBzgX9zkiru1PWgt7wO9fFAr9Qwp-ynH1jeF6qlmFKoZ8DSnhLQX4YHG2OB-QLzeGsTdXXKAp9v3kJvdf3kZHDm3PSRoIs_mSXicgYgUp-RgzRqtszCB27A5Ny9z29AHQrxZV_zO9U/s400/volantino+25+novembre+banchetto+definitivo_Page_1.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5136069264373554882" border="0" /></a><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-12616400111200747172007-11-18T05:09:00.000-08:002007-11-18T05:10:04.137-08:00Verso Roma!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://babs.altervista.org/calendario%20novembre%202007_file/Page268.htm"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-Y1q-oOnBFAH9ENTg6emnRqs0vS1sl-nLwHBdDFMFer8X6-Nc9SAhXWVYXcJDs2wS01VayqNzowAjt0ZdB3D7m7Qf7lMikbKV8k97WiDY_TtBE_XHJPoFzjp876zDCEGrE7lDQwBE3kus/s200/aperitivo_verticale.gif" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5133103649585208914" border="0" /></a><br />Verso Roma!<br /><br />La Rete delle Donne di Bologna<br />ti invita Mercoledi' 21 novembre alle 18,30<br />all'aperitivo mangereccio e danzereccio<br />per sostenere e finanziare la manifestazione nazionale del 24 a Roma.<br /><br />In questa occasione potrai acquistare il biglietto<br />per scendere a Roma assieme alla Rete a un prezzo<br />accessibile anche se sei studentessa, precaria<br />o semplicemente un po' squattrinata.<br /><br />Sono gradite torte salate o altre prelibatezze<br />per accompagnare l'aperitivo.<br /><br />Ti aspettiamo Mercoledi' 21 novembre<br />al Cassero in Via Don Minzoni 18<br />autobus, linee 33-35 e navetta A (fermata Don Minzoni)<div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-13387858919719954892007-11-05T03:46:00.000-08:002007-11-05T03:47:43.948-08:00Assemblea Rete delle donne di BolognaAssemblea!<br /><br /><br /><br />Ci vediamo venerdì 9/11/2007 alle 18.30 presso l'associazione Armonie, Via Emilia Levante 138.<br /><br />Autobus 19 e 27 (dal centro) fermata Villa Paradiso.<br /><br />Odg:<br /><br />- Assemblea del 6/11 sul Bilancio di genere: com'è andata?<br />- Manifestazione nazionale 24 Novembre 2007 a Roma contro la violenza sulle donne.<br />- 25 Novembre e dintorni a Bologna.<br /><br /><br /><br />La convocazione è visibile in alto a destra sul blog della Rete: <a href="http://www.retedelledonnedibologna.blogspot.com/">http://www.retedelledonnedibologna.blogspot.com/</a><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-60998411421916170192007-11-01T03:04:00.000-07:002007-12-05T00:45:19.926-08:00CNB - Comunicazione di Elena CattaneoRoma – Plenaria del CNB<br />26 ottobre 2007<br />Comunicazione di Elena Cattaneo<br /><br /><br />Gentile Prof. Casavola<br /><br />ringrazio per queste parole belle e per i buoni auspici ma c'e' un<br />fatto, per me grave: la sottoscritta, insieme, agli altri due<br />Vicepresidenti e' stata dimissionata e io continuo a non trovare<br />spiegazioni valide per questo. Quindi, per la prima volta, con questo<br />testo che ho scritto la scorsa notte, intendo esprimere la mia<br />interpretazione dei fatti, interpretazione che non e' mai arrivata al<br />Governo perche' io volevo parlarne prima, qui, in Plenaria e con Lei.<br /><br />In relazione ai recenti eventi vorrei chiarire puntualmente, a Lei e<br />ai colleghi del CNB, la mia posizione in merito ad alcuni "fatti e<br />concetti". Lo farò analizzando 6 punti: <br> <br /><span id="fullpost"> <br /><br />1. La Correttezza Istituzionale<br /><br />2. I fatti<br /><br />3. L'Autorevolezza Etica<br /><br />4. Le Motivazioni<br /><br />5. Alcune considerazioni generali sulla gestione del CNB<br /><br />6. Il Giro di boa e i nuovi Vicepresidenti<br /><br />1. Dimissionamento: la Correttezza Istituzionale passa attraverso<br />Comunicazioni Ufficiali.<br /><br />Va premesso che Lei, prof. Casavola, ha un passato ed una esperienza<br />Istituzionale che non può dimenticare e che la mettono in una<br />posizione di obbligo verso le correttezze formali.<br /><br />Invece, il 5 ottobre 2007, durante un mio viaggio negli Stati Uniti,<br />sono venuta a conoscenza "a mezzo stampa" e dal nulla della decisione<br />di "dimissionarci". Deliberazione da Lei proposta e poi assunta dal<br />Governo. Senza una sua parola o comunicazione precedente.<br /><br />Questo mi ha molto amareggiato proprio perché proveniente da chi ha un<br />passato come il suo.<br /><br />Non ne capisco lo scopo ma non lo credo uno scopo istituzionale<br />"alto". In un certo senso, quindi, non doverLe più fare da<br />Vicepresidente non e' un particolare dispiacere e, comunque, questo e'<br />un fatto che non può essere lasciato cadere nel silenzio da parte mia.<br />E non aggiungo la più semplice correttezza fra persone: anche questa<br />venuta meno da parte sua.<br /><br />2. I fatti.<br /><br />Ancora oggi non posso porre questo dimissionamento in relazione ad<br />alcun evento avvenuto nelle 8 Plenarie dall'insediamento del CNB<br />(incluso l'ultima del 28 settembre 2007), nè nelle rare sedute del<br />Consiglio di Presidenza. Le ricordo che, anzi, il 3 ottobre 2007 lei<br />ha inviato una lettera ai suoi Vicepresidenti ringraziandoli per la<br />solidarietà (allegato 1). Due giorni dopo, senza che alcunché<br />accadesse nel frattempo, leggo sui giornali che, a seguito del suo<br />incontro con il Presidente Prodi è stata presa la decisione di cui<br />sopra.<br /><br />Solo l'8 ottobre 2007 ricevo, come gli altri Vicepresidenti, la sua<br />lettera (allegato 2) con la quale ci metteva di fronte ad un<br />dimissionamento di fatto, senza fornire alcuna plausibile motivazione.<br /><br />Alla data di stesura di questo testo, 25 ottobre 2007, quindi ben 17<br />giorni dopo la prima diffusione stampa, io non ho ancora ricevuto<br />alcun provvedimento di revoca ufficiale. Eppure mi e' stato riferito<br />che Lei dispone di questo documento, che Lei lo ha faxato a Marini il<br />22 ottobre, solo dopo richiesta, dello stesso, di venirne in possesso,<br />poi anche a Caporale, ma non a me. O forse me lo ha spedito ma il mio<br />numero di fax e' comune a tutto il mio Dipartimento e a disposizione<br />di 400 persone e a me quel documento cosi' importante inviato in quel<br />modo cosi' strano non e' arrivato.<br /><br />Soprattutto, mi è incomprensibile cosa sia successo in quelle poche<br />ore/giornate tra il 3 e l'8 ottobre, per passare da un ringraziamento<br />ai suoi Vicepresidenti a un dimissionamento forzato dei medesimi. Non<br />mi risulta che Lei abbia cercato di contattarci per eventuali<br />chiarimenti su atti da noi compiuti, tanto gravi al punto da ritenerci<br />responsabili fino al dimissionamento, tutti e tre. Ne' ho avuto o<br />visto problemi di rapporti personali con Lei – in quei giorni o nel<br />passato- o avuto da Lei sentore di cio'. Non c'erano certo dissidi ne'<br />fratture tra la Vicepresidenza e Lei e penso che Lei lo possa ben<br />confermare.<br /><br />Non posso fare a meno di notare, però, come questo "avvicendamento"<br />sia molto vicino, almeno in quanto a date, ad una lettera<br />indirizzatale dai Proff Corbellini, Neri e Flamigni e diffusa al CNB<br />il giorno 18 settembre 2007 e che, anche io, leggevo per la prima<br />volta, nella quale venivano esposte critiche circostanziate a operati<br />solamente a Lei ascrivibili, in quanto decisioni da lei prese.<br />Decisioni –e nomine- contestatele, di cui la Vicepresidenza (oltre che<br />il CNB in toto) non era neppur minimamente stata fatta partecipe, né<br />consultata (almeno, la sottoscritta e Cinzia Caporale).<br /><br />Non posso non notare anche che, a seguito di una fuga di notizie<br />relative alla medesima lettera, il giorno 27 settembre 2007, a fine<br />seduta del Consiglio di Presidenza che precedeva la plenaria, Lei<br />annunciava di volersi dimettere. Queste erano le uniche eventuali<br />dimissioni citate e per tutta la durata del Consiglio di Presidenza,<br />Lei non ha per nulla manifestato disaccordo coi Vicepresidenti i<br />quali, a mio avviso, con assoluto garbo e rispetto, le manifestavano i<br />loro pensieri e, alcuni tra loro, le loro perplessità derivanti da<br />fatti citati nella famosa lettera.<br /><br />3. Autorevolezza etica del CNB<br /><br />Mi chiedo come sia possibile mantenere autorevolezza etica se non si<br />affrontano "a viso aperto" le conseguenze delle decisioni prese.<br /><br />Noto invece che la plenaria odierna ha un O.D.G. che "ignora" questo<br />"dimissionamento" e mi chiedo, tra l'altro, come si sentano i 40<br />colleghi del CNB. Non e' una questione di contare gli "amici" o<br />contare gli "indifferenti." Il punto per me singolare e' che, di<br />fatto, viene loro calato sulla testa un atto, evidentemente espletato<br />in modo quantomeno strano, e neppure li si chiama ad una breve<br />discussione. Sto parlando del CNB, organismo che si occupa di etica,<br />non di un raggruppamento del dopolavoro o di un club di dilettanti.<br /><br />Almeno se ne discuta in plenaria, si propongano e si ascoltino<br />ragioni. Mi chiedo se e' così che si vuole conquistare e mantenere<br />autorevolezza sul campo.<br /><br />Per me tutto questo e molto altro equivale a una gestione strana del<br />CNB ma che, comunque, anche in questo caso, non mi pare ascrivibile ai<br />Vicepresidenti.<br /><br />4. Motivazioni addotte per il dimissionamento: (a) la dialettica, (b)<br />la non difesa del Presidente, (c) la presunta vicinanza a chi non<br />condivide le scelte del Presidente (d) un miglioramento della<br />funzionalita' dell'Ufficio di Presidenza.<br /><br />(a) - Nella sua lettera dell'8 ottobre il tutto si riduce testualmente<br />a questo concetto: "Il Vostro alto profilo intellettuale e di<br />personalità non ha potuto dare, per la dialettica interna tra Voi,<br />quella compattezza all'azione della Presidenza…"<br /><br />Verrebbe da chiedere: nel frattempo lei dov'era?<br /><br />Comunque proviamo a ripensare alla dialettica: arte del ragionare,<br />arte dell'argomentare, logica razionale. Questa è stata la dialettica<br />fra Vicepresidenti (per quel che si è potuto fare), non una<br />"contrapposizione", leggibile così solo se si pensa di inscatolare il<br />CNB.<br /><br />La dialettica è invece elemento ovvio, direi imprescindibile – e di<br />ricchezza, caso mai – anche vista la differente estrazione culturale e<br />le differenti esperienze e competenze professionali dei tre<br />vicepresidenti. E sta a Lei, presidente Casavola, espanderla e<br />organizzare un CNB in modo che sia dialettico e non monocratico.<br /><br />Con questa dialettica fra Vicepresidenti, alcuni ma non tutti i Vice<br />(evviva il pluralismo) hanno cercato di farle capire, quando siamo<br />riusciti a parlarle e finalmente ad avere un vero Consiglio di<br />Presidenza (solo il 27 settembre 2007), che Lei stava seguendo una<br />strada, a nostro avviso, "pericolosa" e soprattutto "povera" per il<br />CNB.<br /><br />Poi Lei avrebbe deciso come credeva, e come ha fatto, ma noi avevamo<br />il dovere di renderle noti alcuni fatti di cui Lei, per sua stessa<br />incredibile ammissione, non era a conoscenza, eppure ha agito e scelto<br />lo stesso: un esempio per tutti, il fatto che il prof. Bruno<br />Dallapiccola (una delle nomine che le venivano contestate, anche per<br />la mancanza di comunicazione formale al CNB prevista dal Regolamento)<br />fosse non solo un membro del CNB ma anche il Presidente di "Scienza e<br />Vita". Perché Lei stesso ci ha detto di non sapere cio' quando lo ha<br />nominato.<br /><br />Ci avesse consultati, avrebbe potuto decidere di nominarlo lo stesso,<br />ma almeno ne avrebbe conosciuto meglio la situazione, e la<br />collocazione, questa sì, palesemente "politico ideologica". Che non<br />sono parole offensive, che non sono considerazioni di negatività, ma<br />che sono una realtà che va conosciuta e tenuta in considerazione.<br /><br />Nella seduta del Consiglio di Presidenza del 26 settembre, Caporale e<br />io, le abbiamo fatto presente che, a nostro avviso, erano stati fatti<br />errori ovvii che esponevano la Presidenza e che pero' potevano, a<br />nostro avviso, essere affrontati e risolti con un impegno nostro alla<br />massima attenzione agli aspetti formali e di rispetto di posizioni<br />culturali diverse, inclusa l'eventuale assunzione di responsabilita'<br />dell'intera Presidenza per il passato, a patto che ci fosse una<br />maggiore presenza e trasparenza anche sua. Questo le abbiamo detto. Le<br />abbiamo anche confermato la nostra volonta' a che queste nomine<br />continuassero a restare incarico del Presidente, a patto che vi<br />fossero consultazioni, a beneficio del lavoro del CNB, anche con i<br />Vicepresidenti, e relative comunicazioni.<br /><br />Voglio anche proporre una veloce analisi delle motivazioni circa il<br />dimissionamento "pubblicizzate", quasi con compiacimento, da alcuni<br />membri CNB. La dialettica è stata infatti distorta in<br />"conflittualità", "litigiosità", manca solo che raccontassero "che<br />abbiamo fatto a botte". Un altro bell'esempio di comportamento etico.<br /><br />Anche se, a dir la verità, e volendo dirla tutta, qualche volta una<br />certa litigiosita' pretestuosa nel CNB si è vista. Ma ad opera di<br />alcuni suoi membri e non dei Vicepresidenti. Abbiamo anche ricevuto<br />una mail nella quale si sottolinea che alcuni membri del CNB<br />intervengono nelle discussioni "a tutti i costi": per curiosità si<br />vada a vedere quante righe di verbale sono ascrivibili sempre agli<br />stessi, e si trovi fra questi uno dei Vicepresidenti dimissionati!<br /><br />Quindi il tentativo di proporre l'equazione dialettica=litigiosità è<br />palesemente basato sul falso.<br /><br />Ho comunque provato ad esaminare questa eventualità rileggendo<br />documenti e missive.<br /><br />Vorrei farle presente, Presidente Casavola, che ricordo tre/quattro<br />momenti di discussione animata tra/con i Vicepresidenti, che comunque<br />non definirei ne' conflitti ne' litigi:<br /><br />- il primo, quando, in mia presenza, lei ha dato incarico a Cinzia<br />Caporale di parlare com Francesco D'Agostino in merito a un eventuale<br />ritiro della Mozione oociti per poi evidentemente dare lo stesso<br />parallelo incarico a Luca Marini, in un secondo momento e all'insaputa<br />degli altri, creando tensione e fraintendimenti tra Caporale e Marini.<br />Fraintendimenti che hanno riguardato anche Bompiani al quale qualche<br />ora prima aveva affidato un incarico confliggente (il terzo<br />incarico!): non la richiesta di ritiro ma la redazione di un testo di<br />mediazione.<br /><br />- il secondo, quando ha sollecitato il prof D'Avack affinchè scrivesse<br /> il suo documento integrato delle modifiche del prof. Bompiani e allo<br />stesso tempo chiedeva evidentemente allo stesso Bompiani di fare<br />altrettanto. E tutto il CNB ha ricevuto una serie di scambi di email,<br />dalle quali non si capiva chi fosse responsabile di redigere quale<br />documento. Anche in questo caso non ho visto un suo immediato<br />intervento chiarificatore.<br /><br />- Ne ho pero' trovato uno, il terzo, di momento, nel quale due dei tre<br />Vicepresidenti sono stati attori di quello che spero nessuno si<br />permetta di definire "litigio": quando nella seduta di Maggio, Luca<br />Marini ha riferito in Plenaria di una discussione avvenuta in<br />Consiglio di Presidenza suscitando la reazione di Cinzia Caporale, con<br />il mio stesso sostegno. Si badi, eravamo nella plenaria più<br />controversa e difficile, e in ogni caso su una questione su cui<br />legittimamente si poteva dire, come ha detto Marini, che il<br />regolamento tace sulla segretezza dei lavori del consiglio di<br />presidenza, ma su cui altrettanto legittimamente da parte di Caporale<br />e mia si invocavano regole di fairplay e opportunita'.<br /><br />- Infine, c'e' un quarto elemento di presunto dissidio che sembra<br />emergere dalla lettera di Alberto Piazza del 5 giugno e dal verbale<br />relativo alla plenaria precedente: nell'esprimere dubbi circa la<br />consistenza scientifica della mozione oociti, Piazza scriveva anche<br />che "i Vicepresidenti sembravano dare l'idea di mancanza di<br />comunicazione tra loro e di avere pareri difformi sull'esito delle<br />riunioni del Consiglio di Presidenza." La lettera di Piazza proseguiva<br />ricordandole i suoi compiti a tal proposito.<br /><br />Circa i pareri difformi, il primo e il secondo punto qui sopra citati<br />sono esempi di come questa difformita' si crei. Circa i problemi di<br />comunicazione, dallo stesso verbale emerge come la Vicepresidente<br />Cinzia Caporale, citandomi, riferiva che la sottoscritta in piu'<br />occasioni non era nemmeno stata convocata nei Consigli di Presidenza,<br />o che venisse convocata 3 ore prima della seduta rendendone<br />impossibile la presenza. Si noti che nonostante ripetute richieste da<br />parte nostra, in dieci mesi la segreteria non e' stata in grado di<br />allestire un semplice collegamento internet con una cam e un<br />programma gratuito per poter seguire i consigli convocati ad horas<br />attraverso una videochiamata sempre gratuita. La mancanza di<br />comunicazione emersa non era quindi tra i vice, quanto, da come io<br />leggevo la lettera di Piazza, con Lei, come dimostrero' piu' avanti.<br /><br />(b) Sembra poi comparire anche un'altra motivazione, da lei addotta,<br />per i "dimissionamenti": i suoi Vice non lo avrebbero difeso.<br /><br />Ma, oltre a manifestarle la nostra umana solidarietà, come persona,<br />quando ha ricevuto critiche "a mezzo stampa" (pure lei), a me<br />personalmente è risultato difficile (e non vedo perché poi avrei<br />dovuto farlo) difendere un Presidente indifendibile su alcuni aspetti<br />che le riassumo:<br /><br />- modalità con cui ha effettuato nomine (di cui già detto) senza che i<br />suoi vicepresidenti fossero informati e, anzi, mettendoci per esempio<br />nell'imbarazzo di non potere nemmeno rispondere ai colleghi del CNB<br />che chiedevano chi le avesse fatte<br /><br />- disinformazione, da lei stesso dichiarata, nei confronti delle<br />nomine che ha effettuato<br /><br />- evidenza lampante e incontrovertibile di quanto sopra (la lettera a<br />Corbellini ad esempio)<br /><br />- mancanza assoluta di consultazione (almeno per avere informazioni)<br />con i suoi Vice sulle nomine e su altro.<br /><br />Nell'insieme questo a me sembra un modo di agire che ha creato<br />confusione tra le persone.<br /><br />(c) Sempre nella sua lettera dell'8 ottobre 2007, per dare corpo alla<br />sua motivazione di non essere stato difeso, lei si riferisce in<br />particolare ai suoi vice Cattaneo e Caporale, definendole "vicine allo<br />schieramento di chi l'ha contestata e immaginandosi un certo imbarazzo<br />nostro". Ha detto e fatto tutto da solo. Da parte mia, le confermo,<br />nessun imbarazzo. Perchè ho dovuto, come Vicepresidente, prendere atto<br />solo di fatti di cui lei, purtroppo, non mi aveva messo a conoscenza.<br />La vicinanza agli schieramenti non c'entra proprio nulla, c'entrano i<br />fatti. E devo dirle soprattutto che trovo molto pretestuoso il suo<br />continuare a ricorrere al definire le persone "schierate<br />politicamente", come piu' volte ha fatto, e catalogarle tali quando<br />hanno un'opinione diversa dalla sua o anche solo critiche puntuali o<br />anche solo manifestato attenzione alle critiche pervenute per<br />comprenderle, come era mio dovere di vice (e anche suo).<br /><br />Capisco che questo sia un modo comodo per "diluire" i problemi. Parlo<br />per me: io non ho nessun schieramento politico da difendere nè, come<br />avrà potuto vedere in occasione di questo dimissionamento, nessun<br />schieramento politico a mio sostegno. Ho avuto incarichi dal governo<br />di centro destra e incarichi dal governo di centro sinistra, per il<br />semplice fatto di essere uno "scienziato e basta". Il che mi è<br />sufficiente per accettare questi momenti di servizio. Ma che mi è<br />anche sempre stato di obbligo, come o forse più che ad altri, e senza<br />trovare alcun impedimento anzi nella mia fede cattolica, ad essere<br />portavoce laico all'interno del CNB, e altrove, quando la Scienza<br />viene chiamata in causa.<br /><br />(d) Una ulteriore motivazione che traspare dalla sua lettera dell'8<br />ottobre e' la necessita' di una migliorata funzionalita' della<br />Presidenza. Mi sarebbe piaciuto sapere prima che lei era dell'idea che<br />la funzionalita' della Presidenza andasse migliorata, ma non l'ha mai<br />segnalato. Avrei potuto capire cosa c'era che non andasse e<br />contribuire a migliorare. Ma a questo proposito ho io qualcosa da dire<br />e lo affronto al punto 5.<br /><br />5. Alcune considerazioni generali sulla gestione del CNB<br /><br />Propongo lettura circostanziata degli eventi analizzando l'attività di<br />questi 6 mesi.<br /><br />(a) aspetti organizzativi: i Consigli di Presidenza.<br /><br />Il primo Consiglio di Presidenza a cui ho partecipato si e' svolto<br />nella mezz'ora antecedente la plenaria del 12 febbraio 2007.<br />Precedentemente e successivamente lei aveva, infatti, instaurato una<br />modalità di convocazione del Consiglio "dall'oggi al domani", per non<br />dire che di alcune riunioni non sono nemmeno stata informata.<br /><br />Dopo le mie -mi sembra fin troppo garbate segnalazioni- ho cominciato<br />a ricevere telefonate in cui mi si informava che di lì a poche ore vi<br />sarebbe stato un Consiglio di Presidenza. Inutile dire che l'attività<br />di ricerca ha ben altri ritmi e obblighi morali e professionali per<br />poterli interrompere così, senza agenda ne' preavviso. Caporale piu'<br />volte le ha chiesto una calendarizzazione dei consigli, perchè vi era<br />troppo silenzio tra una plenaria e l'altra. Come questa assenza di<br />comunicazione tra le plenarie influenzasse la vita del CNB e' presto<br />detto. Ad aprile, a ridosso della plenaria e con la mozione ovociti<br />pending, sia io che, scoprivo, indipendentemente, Caporale, abbiamo<br />invano cercato di rintracciarla, anche la sera precedente la plenaria,<br />per trovare un accordo in sede di Presidenza su come comportarci nella<br />gestione dei lavori.<br /><br />Dopo quest'ulteriore mancata occasione e le altre successive, da<br />giugno si era raggiunto l'accordo che il Consiglio di Presidenza<br />sarebbe stato convocato la settimana dopo la plenaria e, poichè non<br />era per me facile aggiungere un altro viaggio al mese per i Consigli<br />di Presidenza, ho più volte chiesto e infine ottenuto - per una volta<br />e solo a giugno - che la segreteria della Presidenza organizzasse la<br />riunione in video conferenza, grazie alle quali si sarebbe potuto<br />essere più efficienti, oltre che risparmiare tempo e soldi allo Stato.<br />Solo in una occasione siamo riusciti ad effettuarla, appunto a giugno,<br />a vita del CNB gia' ben avviata, nella quale sono stati discussi, con<br />serenità e opinioni diverse, aspetti secondo me rilevanti. Questa<br />videoconferenza -e il Consiglio del 27 settembre - sono state le<br />uniche due riunioni del Consiglio di Presidenza ufficialmente da lei<br />convocate dando il tempo a tutti i vicepresidenti di organizzarsi e<br />partecipare.<br /><br />Questa è la sintesi delle sue attività di convocazione del Consiglio<br />di Presidenza.<br /><br />Ricordo inoltre che la riunione del Consiglio di Presidenza del 27<br />settembre e' stata convocata a seguito di mia sollecitazione del 4<br />settembre (allegato 3), andata silente, e seconda sollecitazione del<br />20 settembre (allegato 4).<br /><br />Mi permetta quindi di avere perplessita' circa l'ipotesi che "la<br />funzionalita' della Vicepresidenza" dovesse essere migliorata.<br /><br />(b) Aspetti di contenuto: le Mozioni<br /><br />Non possiamo fingere: l'attività del CNB finora è stata caratterizzata<br />da una mozione, quella sugli oociti, già da molti definita "inutile",<br />di scarsa rilevanza nazionale, povera di contenuti scientifici,<br />pasticciata, contradditoria e provocatoria nella sua forma.<br /><br />Soprattutto, quest'ultimo è il punto che più mi ha colpito: una<br />mozione per me nata dalla distorsione dei fatti, dall'immaginazione di<br />chi vede "ricercatori affamati di ovociti" ovunque, come e' stato<br />detto.<br /><br />Ho sin dall'inizio manifestato i miei dubbi per come questa mozione è<br />stata proposta, dubbi ribaditi e motivati in quell'unica occasione di<br />videoconferenza. Nonostante ciò, e per dare a tutti la possibilità di<br />proporre questioni che ritenessero opportune di discussione, come<br />Vicepresidente, non mi sono inizialmente opposta a che venisse<br />ripresentata, integrata da ben altri concetti che speravo fossero un<br />po' più circostanziati dal punto di vista scientifico (che è poi il<br />motivo per cui ho accettato di essere parte del CNB) e leali verso il<br />cittadino che legge.<br /><br />Ma niente. E quella mozione, che a mio avviso mina l'autorevolezza del<br />CNB e sta come una macchia sul suo sito web, non e' stata ritirata, e<br />la discussione si è fatta litigiosa, conflittuale e provocatoria e<br />spostata su altri piani. Era lei che doveva, a mio avviso, piu'<br />saldamente guidare la nave.<br /><br />Questo evento ha per me, ma anche internazionalmente, siglato<br />indelebilmente in modo negativo il profilo di lavoro di questo CNB.<br /><br />Si è arrivati, quindi, alla seduta "tempestosa" del 25 maggio. Una<br />seduta durante la quale ho avvisato, prima che si iniziasse la<br />votazione, che non mi sarei prestata a partecipare –da Vicepresidente-<br />ad una "votazione squalificante" per il CNB e "pretestuosa" per i<br />contenuti. Si badi che l'annuncio di assenza dal voto era stato dato<br />anche da Caporale addirittura in una seduta precedente e poi ribadito.<br />Questo anche a tutela di chi, nel CNB, si sarebbe visto oscurare il<br />parere pur non volendosi far coinvolgere in questioni così<br />pasticciate. Mi sono comportata coerentemente con quanto avevo<br />preannunciato e ho lasciato l'aula. E con me, le ricordo, anche uno<br />dei nuovi vicepresidenti da lei scelti a sostituirci.<br /><br />Il 30 maggio i membri del CNB, tutti, ricevono la sua missiva in cui<br />lei si dice "… preoccupato delle divisioni e degli schieramenti …"".<br />Tardivo anche questo. Forse non avrebbe dovuto lasciar andare il CNB<br />alla deriva in questo modo. Forse avrebbe dovuto ascoltare e<br />comprendere la "dialettica" proposta dai suoi vice presidenti.<br /><br />Un altro punto della sua lettera del 30 maggio evidenzia la sua<br />impressione che "..taluni si comportano come se il CNB fosse un organo<br />di rappresentanza politica", un punto che ribadisce nella sua del 19<br />giugno che manda ai Vice presidenti, in cui li prega di lavorare<br />prescindendo da schieramenti. Temo lei non abbia proprio capito,<br />Presidente Casavola. Come ho gia' detto, molti se non tutti, tra quei<br />"taluni", e certamente la sottoscritta, stavano difendendo ben più di<br />(per me non interessanti) "schieramenti politici". Era in gioco quello<br />in cui molti di noi credono fermamente: evitare che il CNB si<br />trasformi in un "tribunale morale che spara sentenze" (per giunta di<br />bassa qualità intellettuale) contro la Scienza.<br />(c) Aspetti di comunicazione interne e verso l'esterno.<br /><br />Le attività del CNB verso maggio si caratterizzano anche per le<br />ripetute richieste di alcuni membri di conoscere chi avesse nominato<br />il Prof. Dallapiccola a rappresentare il CNB nel comitato di revisione<br />della legge 40 presso il Consiglio Superiore di Sanita'. Mi parevano<br />richieste legittime.<br /><br />Dopo la seduta di luglio, durante la quale lei aveva sostenuto di non<br />esserne a conoscenza, appaiono le sue scuse. Aveva sbagliato, la<br />nomina era stata sua e nel carteggio, evidentemente poco organizzato<br />della segreteria, questa "piccola" nota è sfuggita. Preoccupante.<br /><br />Le chiedo se questa è funzionalità, se questo è colpa dei vice<br />presidenti, oppure se non è stato elemento di forte imbarazzo per<br />loro, soprattutto visto la veemenza con cui lei ha attaccato chi le<br />aveva chiesto spiegazioni. Peraltro dovute, da Regolamento.<br /><br />Notavo, in agosto, da un comunicato stampa, che Marini figurava come<br />rappresentante per il CNB presso un altro organismo. Ho quindi chiesto<br />allo stesso chi lo avesse nominato. Mi ha confermato che la nomina è<br />stata sua. Di nessuna di queste nomine io ero a conoscenza ne' lo era<br />Caporale.<br /><br />In agosto ho quindi chiesto a Marini che ci si facesse promotori, al<br />consiglio successivo, di un chiarimento, al fine di arrivare ad una<br />modalità d'informazione che permettesse ai Vicepresidenti (e<br />ovviamente al CNB) di essere almeno informati degli atti del<br />Presidente. Per i seguenti motivi:<br /><br />- perche' non avere queste informazioni significava una<br />non-comunicazione grave tra Presidente e Vice (per responsabilità sua<br />e che invece sembrava cadere anche sui vice, agli occhi degli altri<br />membri del CNB)<br /><br />- perche' ritenevo non adeguato che queste informazioni giungessero a<br />noi dai giornali<br /><br />- per utilizzare al meglio quelle investiture per rappresentare il CNB,<br /><br />- per potere utilizzare queste investiture per ottenere informazioni<br />sulle attivita' promosse in quei comitati.<br /><br />Non sapendo "chi fosse in quale comitato", era ovvio che si perdessero<br />opportunità per i colleghi che volessero trarne o dare informazioni<br />via il rappresentante (il quale e' anche tenuto a comunicare al CNB le<br />sue attività presso quelle sedi, cosa mai sollecitata).<br /><br />Sempre in materia di comunicazione ci sono anche gli aspetti della<br />comunicazione verso l'esterno. Un esempio su tutti, ancora legato alla<br />mozione sugli ovociti, la quale, approvata con una maggioranza<br />("grazie" ad un Regolamento che permette di "votare a maggioranza" le<br />idee etiche degli altri!), finiva sul sito web del CNB con una<br />modalità tale da fare sembrare che tutto il CNB avesse votato a<br />favore. Questo, ho saputo poi, nonostante Caporale, accortasi della<br />cosa, facesse subito richiesta alla segreteria di provvedere.<br /><br />Dopo avere ricevuto, in agosto, da colleghi scienziati italiani, delle<br />e-mail nelle quali mi si chiedeva come avessi potuto votare quel<br />documento, in un e-mail del 4 settembre (allegato 3) le facevo<br />presente tutto cio', e soprattutto quanto fosse necessario un momento<br />di incontro dell'Ufficio di Presidenza. Ma anche questa mia richiesta<br />di maggiore comunicazione e coesione con lei è caduta nel nulla. Il 20<br />settembre torno a scriverle (allegato 4) in quanto preoccupata per la<br />mancanza di comunicazione e con il timore di affrontare la plenaria<br />senza strumenti e concertazione con lei (nel frattempo era giunta la<br />lettera dei Proff Corbellini, Neri e Flamigni). Piu' tardi in<br />mattinata arrivava la convocazione per il giorno e l'ora da me<br />proposti.<br /><br />Ci sarebbe tanto altro da dire, e probabilmente lo farò in altra sede.<br />Ora voglio affrontare un ultimo aspetto, legato al futuro del CNB.<br /><br /><br />6 – Il Giro di boa e i nuovi Vicepresidenti<br /><br />Esaminato quanto esposto fin ora, e molto altro, mi sono quindi<br />chiesta se dovessi quindi legare questo dimissionamento al fatto di<br />avere dichiarato che avrei lasciato la seduta qualora la mozione<br />oociti fosse stata messa ai voti e quindi di averlo fatto. Ma, se la<br />logica ancora esiste, non può essere, visto che con me e altri è<br />uscito anche uno dei nuovi nominati vicepresidenti.<br /><br />Non posso nemmeno legare il dimissionamento alla lettera dei Proff.<br />Corbellini, Neri e Flamigni perchè pur avendone anticipato alcuni<br />aspetti, a seguito di una attenta lettura degli eventi, ed espresso a<br />lei le mie preoccupazioni per tempo e prima della famosa lettera,<br />ritenevo, come gia' detto sopra, la lettera affrontabile e risolvibile<br />con un impegno della Presidenza alla massima attenzione agli aspetti<br />formali e di rispetto di posizioni culturali diverse, inclusa<br />l'eventuale presa di responsabilita' sull'intera Presidenza per errori<br />commessi. Cosi' le dissi in sede di Consiglio del 27 settembre.<br /><br />La lettera dei Proff. Corbellini, Neri e Flamigni non poteva quindi<br />essere la causa.<br /><br />Infine, mi trovo anche spiazzata dai nuovi vice presidenti che, con<br />queste premesse e in una situazione tanto grottesca, almeno per me,<br />manifestano una stupefacente leggerezza, quando chiedono "di voltare<br />pagina" su quello che è, per modi e contenuti, ne più e ne meno che un<br />atto di repressione, e mi chiedo come si possa, a prescindere da chi<br />ne sia involontario protagonista, sorvolare così su questi aspetti ed<br />essere membri di un comitato di bio-etica e magari pure<br />Vicepresidenti.<br /><br />Al termine di questa analisi resto quindi senza valide spiegazioni per<br />questa sua decisione di sostituire la Vicepresidenza.<br /><br />Da questo momento tutte queste mie note e pensieri in relazione a<br />questi fatti saranno pubblici.<br /><br />Elena Cattaneo<br /><br /><br> <br /></span> <br /><br><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-72834271188455327202007-10-30T02:17:00.000-07:002007-10-30T02:31:27.163-07:00Dati Istat 2007 sulla violenza contro le donne - SommarioClicca sulle immagini per leggere..<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEjkUyg1j9nB2ESBTIh5fly6iMGdyAqXImApMxYNpA79Pw8JU5yiUM-eqRKTfImOwAruEzuaMQInjxCXRzYu3bOyDQ4XfrP4S4ULENo2CU4vlz1iQnX9_CFcP4TErUhbHhlL4graIqGiE/s1600-h/istat1.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEjkUyg1j9nB2ESBTIh5fly6iMGdyAqXImApMxYNpA79Pw8JU5yiUM-eqRKTfImOwAruEzuaMQInjxCXRzYu3bOyDQ4XfrP4S4ULENo2CU4vlz1iQnX9_CFcP4TErUhbHhlL4graIqGiE/s400/istat1.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5127058004945917986" border="0" /></a><br /><br /><span id="fullpost"><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAlTA8M2rdXTJOGgujFwGDJVEyeyhEce_cSn6lBNp0J5rUQfe5A5nf4_BmX9Mixdd67X_DvingciWlJJaOKAQsWqm185TrzXFXKJxWxwx1XflDMh5xDNL37EY2XAUZOfhUEJrsWENOISI/s1600-h/istat2.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAlTA8M2rdXTJOGgujFwGDJVEyeyhEce_cSn6lBNp0J5rUQfe5A5nf4_BmX9Mixdd67X_DvingciWlJJaOKAQsWqm185TrzXFXKJxWxwx1XflDMh5xDNL37EY2XAUZOfhUEJrsWENOISI/s400/istat2.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5127059014263232594" border="0" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjM8YLWdBgkGRjRiE1NwQIeRT2yS3UtCQaZVYYA3gzMGNuB3AUODv_6je8lA2krhuy2wz5KQMftksfVXTwehiV0uFlQ28f2W2hP7l6-F1qt5xJumuk-V3y5bXhXHTuLvJ6NJVZf1IW6LmA/s1600-h/istat3.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjM8YLWdBgkGRjRiE1NwQIeRT2yS3UtCQaZVYYA3gzMGNuB3AUODv_6je8lA2krhuy2wz5KQMftksfVXTwehiV0uFlQ28f2W2hP7l6-F1qt5xJumuk-V3y5bXhXHTuLvJ6NJVZf1IW6LmA/s400/istat3.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5127058374313105474" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /></span><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-20531055851326864412007-10-23T12:50:00.000-07:002007-10-23T12:51:38.222-07:00Manifestazione Nazionale Contro la Violenza Maschile sulle Donne<h3 class="post-title entry-title"> <a href="http://retedelledonnedibologna.blogspot.com/2007/10/manifestazione-nazionale-contro-la.html"><br /></a> </h3> <div style="text-align: center;"><span style="font-size: 130%;">CONVOCAZIONE</span><br /><span style="font-size: 130%;"></span><br /><span style="font-size: 130%;">MANIFESTAZIONE NAZIONALE</span><br /><span style="font-size: 130%;">CONTRO LA VIOLENZA</span><br /><span style="font-size: 130%;">MASCHILE SULLE DONNE</span><br /><br />L’assemblea di singole donne e di realtà associative femminili, femministe e lesbiche, provenienti da tutta Italia, che si sono riunite in assemblea pubblica domenica 21 ottobre a Roma<br />presso la Casa Internazionale delle Donne<br />sulla base dell’appello diffuso dal sito www.controviolenzadonne.org<br /><br />In occasione della<br /><span style="font-weight: bold;">Giornata Internazionale </span><br /><span style="font-weight: bold;">contro la violenza sulle Donne</span><br /><br />convoca una<br /><br /><span style="font-weight: bold; font-size: 180%;">MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA</span><br /><span style="font-weight: bold; font-size: 180%;">SABATO 24 NOVEMBRE 2007 - ORE 14</span><br /><span style="font-weight: bold; font-size: 180%;"></span><br />Le donne denunciano le continue violenze e gli assassini che avvengono in contesti familiari da parte di <span style="font-weight: bold;">padri, fidanzati, mariti, ex e conoscenti</span>.<br /><br />E’ una storia senza fine che continua a passare come devianza di singoli, mentre la <span style="font-weight: bold;">violenza contro le donne avviene principalmente all’interno del nucleo familiare</span> dove si strutturano i rapporti di potere e di dipendenza.<br /><br />Ricordiamo che l’<span style="font-weight: bold;">aggressività maschile è stata riconosciuta (dati Onu) come la prima causa di morte e di invalidità permanente per le donne in tutto il mondo.</span><br /><br />Il tema, soprattutto in Italia, continua a essere trattato dai mezzi di informazione come cronaca pura avallando la tesi che sia qualcosa di ineluttabile, mentre si tratta di un grave <span style="font-weight: bold;">arretramento della relazione uomo donna</span>.<br /><br />La violenza contro le donne non deve essere ricondotta, come si sostiene da più parti, a un problema di sicurezza delle città o di ordine pubblico. <span style="font-weight: bold;">La violenza maschile non conosce differenze di classe, etnia, cultura e religione</span>.<br /><br />Non vogliamo scorciatoie legislative e provvedimenti solo di stampo repressivo.<br />Senza un reale <span style="font-weight: bold;">cambiamento culturale e politico che sconfigga una volta per tutte patriarcato e maschilismo</span> non può esserci salto di civiltà.<br /><br /><span style="font-weight: bold; font-size: 130%;">Scendiamo in piazza e prendiamo la parola per affermare, non come vittime ma come protagoniste, la libertà di decidere delle nostre vite nel pubblico e nel privato. Scendiamo in piazza per ribadire l’autodeterminazione e la forza delle nostre pratiche politiche.</span><br /><span style="font-weight: bold; font-size: 130%;"></span><br /><span style="font-weight: bold; font-size: 180%;"><a href="http://www.controviolenzadonne.org/">www.controviolenzadonne.org</a></span><br /><span style="font-weight: bold; font-size: 180%;"></span></div><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-12772372389453929262007-10-20T10:53:00.000-07:002007-10-20T10:56:17.317-07:00Donne che curano anche se stesse: Salute e trasformazione della coscienzaArmonie<br />Associazione di donne<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Donne che curano anche se stesse</span><br /><span style="font-weight: bold;">Salute e trasformazione della coscienza</span><br /><a href="http://www.scribd.com/word/download/409741?extension=pdf"><br />Scarica il programma completo</a><br /><br />Via E. Levante 138 - 40139 Bologna Tel/Fax 051/542876 armonie@iperbole.bologna.it <a href="http://www.women.it/armonie">www.women.it/armonie</a><br />Incontri riservati alle socie<br /><br />Nella sede di Armonie Via Emilia Levante 138 ottobre-dicembre 2007<br /><br />dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19<br /><br />DONNE CHE CURANO ANCHE SE STESSE.<br />SALUTE E TRASFORMAZIONE DELLA COSCIENZA<br /><span id="fullpost"> Questa serie di incontri teorici e laboratoriali sono volti a favorire una maggiore consapevolezza delle proprie risorse e potenzialità, l’autodeterminazione e il benessere psicofisico delle donne. Ci guideranno guaritrici, terapeute, naturopate che, con le loro competenze mediche e i loro saperi, ci trasmetteranno le conoscenze di base necessarie per avvicinarci alle forze positive del nostro corpo e all’uso di tecniche e pratiche di autocura e di pulizia del sistema energetico. Il filo conduttore degli incontri è il cibo, inteso come nutrimento del corpo, della mente e dell’anima; lo affronteremo da molteplici aspetti secondo una visione olistica. Il cibo è un “carburante psichico”: ciò che ingeriamo influenza anche il nostro stato di coscienza, può creare disarmonia e danneggiare la psiche, oppure favorire un giusto equilibrio. Cercheremo anche di analizzare la relazione tra il nostro benessere e gli ecosistemi che sono sempre più degradati e minacciati: ad es. la bioagricoltura può essere un rimedio ricco di potenzialità alternative… Insomma, cercheremo di acquisire la consapevolezza di ciò che è buono per noi, divenendo guaritrici di noi stesse, indirizzando il nostro sistema corpo-mente-spirito verso le cose di cui ha più bisogno e verso la trasformazione interiore per vivere, per quanto è possibile, con piacere e in libertà.<br /><br /></span><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-84476059141653139102007-10-20T01:19:00.000-07:002007-10-20T01:20:49.970-07:00Governo- Katia Zanotti: Botta e risposta sul CNB5-01587 Zanotti e Trupia: Recenti modifiche nella composizione del Comitato Nazionale di Bioetica.<br /><br />>> TESTO DELLA RISPOSTA DEL GOVERNO<br /><br />Il CNB e` stato rinnovato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 18 dicembre 2006.<br /><br />E` stato chiamato a presiederlo il presidente emerito della Corte costituzionale prof. Francesco Paolo Casavola, a cui sono stati affiancati tre vicepresidenti (i professori Cinzia Caporale, Elena Cattaneo e Luca Marini).<br /><br /><span id="fullpost"><br />E` un dato di fatto che, malgrado l’alto profilo intellettuale e di personalita` di ciascuno di essi, in questi primi mesi non e` stato possibile assicurare un soddisfacente livello di collegialita` all’Ufficio di presidenza, per la conflittualita` a volte anche molto vivace che si e` manifestata in diverse occasioni tra i Vicepresidenti, anche durante le sedute plenarie. Tanto da provocare persino il formale intervento del Presidente, con una specifica circolare, in data 30 maggio 2007, per stigmatizzare eventi verificatisi in occasione della seduta plenaria del 25 maggio, che avevano turbato il regolare svolgimento delle votazioni. Di cio` ha sofferto l’intero CNB, che ha finito con l’apparire sempre piu` un luogo di scontro e non di dialogo e confronto, malgrado ogni sforzo del Presidente, che ha piu` volte richiamato la natura propria dei CNB, quale organo della Presidenza dei Consiglio, chiamato a formulare pareri ed indicare soluzioni su questioni molto delicate, attraverso gli approfondimenti necessari ed il confronto delle valutazioni, e non di rappresentanza politica. Proprio allo scopo di ottenere « un piu` funzionale assetto dell’Ufficio di presidenza », ha dunque preso corpo l’ipotesi di modificare la composizione dell’ufficio di presidenza e con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell’11 ottobre 2007 il PdC su proposta del Presidente del CNB ha proceduto alla nomina di tre nuovi vice presidenti, scelti tra gli attuali componenti del CNB: il professore Lorenzo D’Avack, la professoressa Laura Palazzani ed il rabbino capo dottore Riccardo Di Segni. Anche in questo caso si tratta di esperti di indiscussa competenza e valore, portatori di diverse sensibilita` culturali e di diversi orientamenti etici, certamente in grado di offrire un contributo particolarmente qualificato al rilancio dell’azione del Comitato, togliendolo dalla ricordata pericolosa situazione di conflittualita` interna ai suoi organi dirigenziali. La soluzione adottata evita di privare il CNB del suo vertice (il che avrebbe causato una paralisi ben piu` grave del Comitato stesso) e comunque dell’apporto dei professori Caporale, Cattaneo e Marini, che sono stati contestualmente invitati a continuare ad assicurare la loro piena partecipazione ai lavori del CNB nella qualita` di componenti.<br /><br />Si coglie l’occasione per rinnovare piena fiducia al Presidente Casavola, talvolta destinatario di critiche francamente eccessive e di polemiche ingenerose, e per manifestargli viva gratitudine per il suo impegno e per la disponibilita` ad assicurare al CNB una guida tanto autorevole e prestigiosa, quanto mai necessaria in questa fase; e` vivo auspicio di tutti che il CNB possa rapidamente, nella pluralita` delle sensibilita` e delle posizioni che lo caratterizzano e lo arricchiscono, recuperare la serenita` necessaria per svolgere al meglio la sua delicata attivita` istituzionale, alla quale, naturalmente, il Governo attribuisce grande valore.<br /><br /><br />>> INTERROGAZIONI<br /><br />Mercoledı` 17 ottobre 2007. — Presidenza del presidente Mimmo LUCA` . – Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e riforme istituzionali Giampaolo D’Andrea.<br /><br />La seduta comincia alle 10.35.<br /><br />5-01587 Zanotti e Trupia: Recenti modifiche nella composizione del Comitato Nazionale di Bioetica.<br /><br />Il sottosegretario Giampaolo D’ANDREA risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).<br /><br />Katia ZANOTTI (SDpSE), replicando, si dichiara insoddisfatta per la risposta fornita dal Governo, che giudica assolutamente non convincente e per nulla chiarificatrice della vicenda in questione. Tiene quindi a precisare come la sua interrogazione tragga fondamento anche dalla considerazione che il Comitato nazionale di bioetica rappresenta un luogo di straordinaria delicatezza per i compiti e le funzioni che svolge, tanto che i suoi componenti sono designati direttamente dalla Presidenza del Consiglio. Dopo aver rilevato che le notizie apparse sulla stampa non aiutano a definire i contorni della questione, fa presente di aver appreso, sempre da notizie di stampa, come non sia stata formulata alcuna formale revoca di incarico dei vicepresidenti Cinzia Caporale, Elena Cattaneo e Luca Marini. Avrebbe desiderato maggiori chiarimenti a proposito di una lettera del presidente Casavola, tesa ad ottenere un piu` funzionale assetto dell’ufficio di presidenza del Comitato, e di una lettera inviata al presidente da tre membri del Comitato stesso, Demetrio Neri, Gilberto Corbellini e Carlo Flamigni, definiti, poi, « accusatori » dal presidente Casavola per aver avanzato delle critiche sul rispetto delle procedure del Comitato nazionale di bioetica, criticando esplicitamente le decisioni assunte dal presidente, tra le quali – sembra – la nomina di un rappresentante del Comitato nazionale di bioetica nella commissione incaricata di rivedere le linee guida della legge n. 40 del 2004, effettuata senza neanche informare il Comitato stesso. Ritiene altresı` doveroso segnalare che i tre vicepresidenti sostituiti, portatori di diversi orientamenti culturali, rappresentano autorevolissimi riferimenti sul piano<br /><br />scientifico. Considerato dunque molto grave quanto accaduto, anche in considerazione del fatto che il presidente del Comitato ha scritto la lettera citata dopo contatti con il Presidente del Consiglio, ritiene tale fatto non degno di un organo quale il Comitato nazionale di bioetica che, al contrario, dovrebbe assicurare il massimo di pluralita` e trasparenza per gli alti compiti a cui e` chiamato. Dopo aver ribadito la propria insoddisfazione, e quella della collega Trupia, cofirmataria della interrogazione, per una risposta di tipo cronachistico, aggiunge che sarebbe stato doveroso per il Governo e il Presidente del Consiglio dare risposte molto piu` tranquillizzanti, invece di perdere, ancora una volta, una occasione preziosa per fare chiarezza su una vicenda molto inquietante, che tale rimane anche dopo la risposta del Governo. Quanto dichiarato dal rappresentante del Governo non ripristina una condizione di trasparenza ma, al contrario, lascia trasparire una modalita` di lavoro all’interno del Comitato nazionale di bioetica che gli interroganti giudicano molto preoccupante ed inquietante.<br /><br />Formulati infine auguri di buon lavoro ai tre nuovi vicepresidenti, il professor Lorenzo D’Avack, la professoressa Laura Palazzani ed il rabbino capo dottor Riccardo Di Segni, esprime solidarieta` ai tre<br /><br />vicepresidenti destituiti, auspicando che sin della prossima seduta plenaria del Comitato nazionale di bioetica essi possano essere messi nelle migliori condizioni per esprimere le loro opinioni riguardo a<br /><br />quanto accaduto, poiche´ a tutt’oggi risulta che non sia stato possibile per ciascuno di loro avanzare le proprie ragioni. Mimmo LUCA` , presidente, dichiara concluso lo svolgimento dell’interrogazione all’ordine del giorno.<br /><br />La seduta termina alle 10.50<br /></span><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-78069407798554070892007-10-18T01:33:00.000-07:002007-10-18T01:35:21.159-07:00Manifestiamo a Reggio Emilia! No al Femminicidio!<div style="text-align: center;"><span style="font-size:130%;"><span style="font-weight: bold;"> Manifestiamo a Reggio Emilia! No al Femminicidio!</span><br /></span><br />Vi invitiamo a partecipare numerose alla <span style="font-size:130%;"><span style="font-weight: bold;">manifestazione</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">per condannare il gesto di estrema violenza a danno di Vjosa,</span><br /></span><br />avvenuto nel Tribunale di ReggioEmilia,<br /><br />che si terrà <span style="font-weight: bold;font-size:130%;" >venerdì 19 ottobre alle ore 17.30<br /><br />con ritrovo in Piazza Martiri 7 Luglio<br /><br />(davanti al Teatro Municipale Valli).</span><br /><br />Sollecitiamo tutti le partecipanti a portare con sè una candela.<br />Sotto potete leggere il comunicato stampa dell'Associazione Nondasola, con<br />preghiera di massima diffusione.<br /><br /><br /></div><br /><br />Reggio Emilia, 17 Ottobre 2007<br /><br />ASSOCIAZIONE NONDASOLA-CASA DELLE DONNE DI REGGIO EMILIA<br /><br /><br />COMUNICATO STAMPA<br /><br />Questa è l’ennesima cronaca di una morte annunciata, eppure la donna non era sola, non era rimasta in silenzio, aveva trovato il coraggio di denunciare le violenze subite da anni.<br /><br />L’estrema pericolosità del marito non aveva fermato Vjosa che, volendo uscire da questa spirale di violenza, ha iniziato un percorso presso la Casa delle donne, gestita dall’Associazione Nondasola.<br /><br />L’Associazione Nondasola aveva formalmente segnalato con una denuncia il 30 gennaio 2007 a tutte le Forze dell’Ordine comportamenti violenti e vessatori esercitati dall’assassino, anche nei confronti di donne ospiti, di operatrici e volontarie della Casa.<br /><br />Nel nostro paese non esistono misure che assicurino tutela alle donne che trovano il coraggio di denunciare, viene sottovalutata la gravità della violenza in famiglia ed enfatizzata quella su strada. Continuiamo da anni a ripetere che è la famiglia il luogo più pericoloso in cui le donne subiscono violenze di ogni tipo fino a perdere la vita. Oggi è stata annientata una donna ed è una sconfitta atroce, ma è una sconfitta che riguarda tutti: singole persone, istituzioni e società civile.<br /><br />Occorre davvero che non si continui a minimizzare la violenza, che tutti noi, donne e uomini, ce ne facciamo carico e pretendiamo che vengano intraprese azioni concrete che garantiscano sicurezza e protezione alle donne, che con determinazione affrontano tutti i rischi legati alla scelta di uscire dalla violenza. Pretendiamo misure anche penali che mettano in condizione gli uomini violenti di non nuocere. Il femminicidio deve finire.<div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4555805140155206198.post-13633928663170755772007-10-16T06:00:00.000-07:002007-10-16T06:12:43.943-07:00Un'inchiesta sui consultori: poco aiuto alle donneSANITA NAZIONALE<br />• Poco aiuto alle donne - Salutest del 15/10/2007 <br /> <br />Poco aiuto alle donne<br />Salutest del 15/10/2007 N. 70 OTTOBRE 2007 <br /><br />Il servizio offerto dai consultori familiari visitati in sei grandi città non è al passo con le esigenze delle donne. Ritroviamo le peggiori pecche della sanità pubblica: poca trasparenza, lunghe liste d'attesa, servizio inadeguato e a volte superficiale. <br /><br />Secondo gli obiettivi previsti da una legge del 1996, dovrebbe esserci un consultorio familiare ogni 20 mila abitanti. In realtà sono molti meno: secondo i nostri calcoli, basati su un'indagine su sei città campione, il rapporto reale è di un consultorio ogni 57 mila abitanti. Troppo pochi per fornire in modo capillare l'importante servizio alla donna, alla famiglia e ai giovani per cui sono nati. I consultori pubblici servono appunto per dare assistenza psicologica e sociale alla paternità e alla maternità responsabile, somministrare contraccettivi, tutelare la salute della donna e del nascituro e divulgare informazioni idonee a promuovere o prevenire una gravidanza. Purtroppo, però, pur avendo un ruolo strategico - pensiamo per esempio all'importanza che potrebbero avere durante il percorso della nascita, nella prevenzione dei tumori femminili e nell'educazione alla salute riproduttiva degli adolescenti - sono poco valorizzati. Molto spesso, infatti, le persone che più ne avrebbero bisogno non ne conoscono l'esistenza o non sono coinvolte per mancanza di offerta. Inoltre, quando ci sono, dimostrano di essere realtà che non sono al passo con i tempi, sia per quanto riguarda la velocità del servizio sia per quanto riguarda la modernità delle strutture. Lo dimostra il nostro viaggio tra i consultori di Bologna, Milano, Napoli, Palermo e Torino, partito con non poche difficoltà, soprattutto dovute al mistero sul numero di strutture e relativi indirizzi, e terminato con alcune prove pratiche per valutare efficienza del servizio e tempi d'attesa. <br /> <span id="fullpost"> Diffìcili da trovare Ancor prima di cominciare il nostro viaggio attraverso i consultori italiani ci siamo imbattuti nella prima difficoltà: recuperare numero e indirizzi delle strutture attive sul territorio. Ogni volta che ci mettevamo all'opera trovavamo elenchi diversi e non sempre coincidenti, anche quando consultavamo fonti ufficiali come il ministero della Salute o le Asl. È stato il caso, per esempio, di Palermo: quando abbiamo cercato di fare un elenco di tutti i consultori abbiamo trovato indicazioni decisamente discordanti. Per il ministero, infatti, esiste un solo consultorio in tutto il capoluogo siciliano (ricerca effettuata sulle pagine del sito Internet); mentre per l'Azienda sanitaria locale le strutture sono 20. Immaginiamo, quindi, come debba essere difficile recuperare informazioni trasparenti e complete per un cittadino qualunque, viste le difficoltà incontrate durante la nostra ricerca. Non parliamo, poi, del fatto che ci è capitato di trovare strutture presenti solo sulla carta. Succede praticamente dappertutto. A Bologna, per esempio, delle quattordici strutture elencate sul sito della Regione soltanto nove sono effettivamente operative, cosa che, come vedremo, influisce negativamente sui tempi di attesa per ottenere una visita. <br />E ora addentriamoci nel fulcro della nostra indagine, cioè il tour delle 146 strutture nelle sei città campione, per conoscere come funzionano realmente i consultori, i loro orari di apertura, la facilità di accesso alle informazioni e così via. Abbiamo dato un voto a ciascuna struttura valutando tre aspetti:<br />- l'accessibilità al consultorio, cioè la presenza o assenza di barriere architettoniche e il tipo di ubicazione; <br />- la trasparenza del servizio, considerando la presenza di cartelli o uffici informazioni; <br />- la disponibilità di materiale informativo, valutando la presenza o meno di pieghevoli, opuscoli e altro a disposizione dell'utenza, sia in lingua italiana sia straniera. <br /><br />• A <span style="font-weight:bold;">Milano</span> la lista in nostro possesso segnala 21 consultori pubblici. Due, tuttavia, risultano chiusi o in ristrutturazione e uno è praticamente accorpato a un'altra struttura. In media un consultorio ogni 70 mila abitanti. In tutto abbiamo visitato 18 strutture, tre delle quali, però, non hanno voluto collaborare. La maggior parte dei consultori sono identificabili da una targa all'esterno dell'edificio (83%). Le cose, invece, vanno male per quanto riguarda le barriere architettoniche, come la presenza di scale prive di ascensori. Troviamo sempre cartelli che indicano l'orario d'apertura della struttura e un ufficio informazioni a disposizione dell'utenza. Tuttavia, non è quasi mai indicato il nome del professionista fuori dallo studio. Il materiale informativo in lingua italiana c'è quasi sempre, mentre scarseggia quello in lingua straniera, presente solo due volte su dieci. <br /><br />• A <span style="font-weight:bold;">Bologna</span> recuperiamo un elenco di 14 consultori. Nei fatti, però, la lista si riduce a nove strutture perché sono accorpate ad altri ambulatori, pari a un consultorio su 41 mila abitanti. Tutti i consultori sono ben visibili all'esterno, grazie a targhe o cartelli che indirizzano l'utente e molti hanno eliminato le barriere architettoniche: solo uno su dieci presenta ancora ostacoli per l'ingresso dei disabili (è il migliore risultato per tutte le città del campione). Purtroppo, però, solo poco più della metà dei consultori indica gli orari d'apertura, anche se è sempre presente un ufficio informazioni a cui rivolgersi. Altro dato positivo riguarda l'indicazione del nome del professionista, che è quasi sempre reperibile fuori dallo studio. Ottimo il risultato relativo alla presenza del materiale informativo in lingua italiana; mentre ancora scarseggiano depliant, opuscoli o pieghevoli in lingua straniera, più di una volta su due. <br /><br />• A <span style="font-weight:bold;">Napoli</span> la lista in nostro possesso indica 18 strutture, ma di queste cinque sono chiuse. Complessivamente, quindi, c'è un consultorio ogni 11 mila abitanti: un numero tre volte maggiore di quanto indicato come obiettivo dalla legge. Dei pochi consultori superstiti, però, ben sette si sono rifiutati di rispondere alle nostre domande. In meno della metà dei consultori visitati è presente una targa o un cartello per indirizzare l'utenza, ma le cose vanno meglio per quanto riguarda le barriere architettoniche (spesso i consultori sono al piano terra). In meno della metà dei consultori visitati è presente un cartello con l'indicazione degli orari d'apertura (46%); negativo anche il risultato per quanto riguarda l'indicazione delle prestazioni erogate (circa il 30%) mentre è discreto per quanto riguarda la presenza di un ufficio informazioni con operatore (60%). Non chiari i nomi dei professionisti: meno della metà sono introdotti con una targa nelle vicinanze del suo studio. Altro punto negativo riguarda la presenza di materiale informativo: solo il 23% (meno di 1 consultorio su 4) ha materiale in lingua italiana a disposizione dell'utenza, mentre praticamente nessuno ha depliant in lingua straniera. Un risultato sconfortante, vista la grande presenza di stranieri rilevata durante le visite. <br /><br />• A <span style="font-weight:bold;">Torino</span> i consultori presenti in lista sono 21, ma 6 sono risultati chiusi. Calcolando il rapporto tra la popolazione residente e i consultori effettivamente operativi ne abbiamo uno ogni 57 mila abitanti. Solo 2 su 3 espongono la targa all'esterno mentre quasi la metà presenta ancora barriere architettoniche in entrata. Quasi sempre presente l'indicazione dell'orario di apertura, ma solo un consultorio su tre ha un ufficio informazioni dedicato. Inoltre, solo tre volte su dieci i professionisti che lavorano nel consultorio sono identificati da una targa o da un cartello fuori dal loro studio. Buono il risultato per il materiale informativo a disposizione dell'utenza: la quasi totalità dei consultori ha depliant, brochure o pieghevoli in lingua italiana e oltre la metà ha materiale anche in lingua straniera. <br /><br />• <span style="font-weight:bold;">Roma </span>è la città con più consultori, ben 51. Sette di questi, però, sono risultati inesistenti o in fase di ristrutturazione, il che fa un consultorio ogni 58 mila abitanti. Abbiamo visitato, quindi, 44 strutture e tutte hanno collaborato: un ottimo risultato alla luce dei molti rifiuti ottenuti nelle altre città. Meglio si può fare per quanto riguarda l'accessibilità. Se il risultato è abbastanza buono per quanto riguarda la presenza del cartello che identifica la struttura all'esterno, meno bene va per la presenza di barriere architettoniche, presenti in quasi metà delle strutture (40%). Tre consultori su quattro hanno l'ufficio informazioni, ma il nostro voto non è positivo per quanto riguarda la chiarezza e l'esposizione degli orari d'apertura e per l'indicazione dei professionisti Quasi tutte le strutture dispongono di opuscoli o di depliant informativi in italiano, ma scarseggia il materiale per stranieri, presente in meno della metà dei consultori. <br /><br />• <span style="font-weight:bold;">Palermo</span> ci ha sorpreso favorevolmente per quanto riguarda il numero di consultori. Considerando solo le 17 strutture operative, nel capoluogo siciliano c'è un consultorio ogni 40 mila abitanti: il miglior risultato di tutte le città del campione. Quasi sempre abbiamo trovato la targa fuori dal consultorio; buona anche la situazione delle barriere architettoniche, la maggior parte delle strutture si trova al piano terra. Purtroppo, però, in meno della metà è presente un ufficio informazioni. Va meglio per quanto riguarda l'esplicita indicazione degli orari d'apertura (82%) e la presenza di cartelli che indicano il nome e il ruolo del professionista (71%); Tre consultori su quattro mettono a disposizione materiale informativo in italiano, ma nessuno in lingua straniera. <br /><br />• <span style="font-weight:bold;">Nel complesso</span>, quindi, possiamo trarre queste conclusioni: <br />- sono ancora troppo diffuse le barriere architettoniche, presenti una volta su tre; - scarseggia la trasparenza, solo tre volte su dieci sono indicate le prestazioni erogate e l'eventuale compartecipazione alla spesa; <br />- c'è scarsa attenzione nei confronti dell'utenza straniera, solo un consultorio su tre mette a disposizione materiale informativo in altre lingue. <br />Si passa dallo sconfortante risultato di Palermo (0%) al discreto dato di Torino (60%). <br /><br />Aspetta e spera Uno degli aspetti più importanti nel valutare il servizio è sicuramente quello dei <span style="font-weight:bold;">tempi di attesa</span>. Difficilmente, infatti, una persona che ha un bisogno legato alla salute può permettersi di aspettare a lungo. Per questo, nelle nostre inchieste sulla qualità dei servizi pubblici, li verifichiamo sempre. <br />In questo caso abbiamo telefonato ai consultori pubblici delle città campione e ad alcuni consultori privati per chiedere un appuntamento per una visista ginecologica. I tempi d'attesa, pur essendo variabili da struttura a struttura, sono mediamente molto lunghi. <br /><br />• La città che è andata <span style="font-weight:bold;">peggio è Bologna</span>, nella quale per avere un appuntamento in un consultorio pubblico bisogna aspettare in media più di un mese, con punte massime di ben 63 giorni. <br />• Situazione simile anche a <span style="font-weight:bold;">Palermo</span>, con un'attesa media di poco sotto il mese, ma in cui si possono trovare alcune eccezioni positive (due consultori ci danno l'appuntamento entro la settimana). <br />• Le cose vanno decisamente <span style="font-weight:bold;">meglio a</span> <span style="font-weight:bold;">Milano</span>, con una media di attesa di poco più di 14 giorni, e Napoli (15 giorni). <br />• Buona anche la situazione a <span style="font-weight:bold;">Roma</span>, poco più di due settimane d'attesa, mentre <span style="font-weight:bold;">non brilla Torino</span>, con un dato medio di oltre 22 giorni. <br />• <span style="font-weight:bold;">Complessivamente</span>, nelle città del campione, per ottenere un appuntamento per una visita in un consultorio pubblico bisogna aspettare quasi un mese: un periodo decisamente lungo, che rischia di disincentivare seriamente i potenziali utilizzatori del servizio. <br />A titolo di confronto abbiamo considerato anche alcuni <span style="font-weight:bold;">consultori privati</span>, sia laici sia cattolici: i consultori laici sono decisamente veloci, mentre quelli cattolici si allineano ai tempi lunghi dei consultori pubblici, anche perché spesso hanno posticipato l'appuntamento a dopo il periodo estivo. <br /><br />LA NOSTRA INCHIESTA - Abbiamo condotto un'inchiesta sui consultori familiari pubblici presenti in sei città italiane: Bologna, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino. Nei mesi di maggio e giugno del 2007 i nostri collaboratori si sono recati in 146 strutture per verificare l'accessibilità, la trasparenza del servizio (accessibilità alle informazioni), la presenza di materiale informativo. Inoltre, abbiamo condotto due prove pratiche: <br />- abbiamo telefonato a un campione di consultori delle città elencate per richiedere la pillola del giorno dopo, in modo da valutare l'adeguatezza e la prontezza delle risposte; <br />- abbiamo telefonato per prenotare una visista ginecologica, con l'obiettivo di valutare i tempi d'attesa.<br />VALUTAZIONE DELL'ACCESSIBILITÀ ALLA STRUTTURA E DELLA TRASPARENZA DEL SERVIZIO<br />QUANTI CONSULTORI CI SONO? Consideriamo il rapporto consultori/numero di abitanti. Il dato reale è ben diverso da quello virtuale, cioè dalle strutture presenti sulla carta. <br />Prendiamo ad esempio <span style="font-weight:bold;">Bologna</span>, in cui c'è solo <span style="font-weight:bold;">un consultorio ogni 41 mila abitanti e non uno ogni 24 mila</span>.<br /><br /><span style="font-weight:bold;">PRONTO? HO BISOGNO DELLA PILLOLA DEL GIORNO DOPO</span> <br />Dopo aver passato in rassegna tutte le strutture, abbiamo voluto metterle alla prova simulando una situazione reale molto frequente per cui è importante che il consultorio offra un aiuto adeguato e soprattutto tempestivo. Una nostra collaboratrice ha telefonato ad alcuni consultori nelle città campione, comprese alcune strutture private laiche e cattoliche, per richiedere la prescrizione della pillola del giorno dopo. Consultori pubblici. Pochi consultori hanno risposto alla nostra telefonata. Su 53 strutture contattate, solo 24 hanno alzato la cornetta, meno della metà. Un primo approccio decisamente negativo, soprattutto vista l'urgenza della richiesta. Non basta: le risposte ricevute non sempre sono state adeguate e corrette e troppo spesso (tre volte su dieci) l'interlocutore non si è neppure premurato di porre la domanda fondamentale per inquadrare correttamente la situazione, cioè da quanto tempo era avvenuto il rapporto (condizione essenziale per capire se la pillola del giorno dopo può essere efficace). E anche quando si è ottenuta una risposta, tre volte su dieci l'aiuto fornito non è stato adeguato (vedi grafico a fianco). Spesso, infatti, invece di proporre alla nostra collaboratrice di recarsi presso il consultorio per la prescrizione, l'interlocutore ha cercato di sviare la questione, rimandando la competenza al più vicino ospedale o al medico di base. Abbiamo anche assistito a risposte stravaganti: in una struttura di Napoli, per esempio, ci è stato consigliato di andare a ritirare la pillola direttamente in una determinata farmacia "che tanto i farmacisti intelligenti gliela danno anche senza ricetta". <br /><span style="font-weight:bold;">Consultori privati</span>. Non cambia molto la situazione nelle strutture private. Anche in questo caso i contatti sono stati difficoltosi e non sempre il comportamento è stato adeguato. In generale, abbiamo assistito anche qui a una certa superficialità, perché pochi interlocutori hanno approfondito la situazione facendo domande alla nostra collaboratrice, suggerendo la prescrizione della pillola senza avere un quadro preciso. La maggior parte delle <span style="font-weight:bold;">strutture cattoliche dichiara apertamente di non potersi occupare della questione per obiezione di coscienza</span>. <br /><span style="font-weight:bold;"><br />GIORNI DI ATTESA PER UNA VISITA NEI CONSULTORI PUBBLICI </span><br />Si può fare meglio Abbiamo condotto un'indagine sui consultori familiari in sei grandi città: Bologna, Napoli, Palermo, Roma, Milano e Torino. Complessivamente abbiamo raggiunto 146 strutture. Sebbene questo servizio, nato con una legge degli anni Settanta per tutelare la maternità e fornire un aiuto in tema di salute della donna e contraccezione sia importante, viene troppo trascurato. Prima di tutto non ci sono abbastanza strutture: gli ultimi aggiornamenti legislatvi, che indicano come obiettivo la presenza sul territorio di un consultorio ogni 20 mila abitanti, è ampiamente disattesa. Tra consultori chiusi per ristrutturazione o presenti solo sulla carta abbiamo calcolato una media di un consultorio ogni 57 mila abitanti. Per quanto riguarda le strutture, la trasparenza delle informazioni e i tempi d'attesa per ottenere una visita, il panorama è vario. Alcuni consultori funzionano, altri meno. N<span style="font-weight:bold;">el complesso, tuttavia, rileviamo scarsa trasparenza, tempi d'attesa troppo lunghi, risposte disattese e poca attenzione verso l'utenza più debole, ovvero disabili e stranieri. Serve, dunque, un maggiore sostegno da parte dell'amministrazione pubblica. <br /></span><br /><br /><br /> </span><div class="blogger-post-footer">Osservatorio delle Donne sulla Salute</div>Babshttp://www.blogger.com/profile/06250138477749485514noreply@blogger.com20